
L’uomo già in passato, tra il 2017 e il 2018, era stato arrestato diverse volte – sia in flagranza che in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare – per gli stessi reati. In più occasioni, infatti, aveva malmenato moglie 45enne e figlia 23enne procurando loro lesioni non refertate in ospedale ma documentate fotograficamente. In una di queste occasioni, furono proprio le due donne a contattare telefonicamente i militari dell’Arma che, giunti sul posto, udirono forti urla e, una volta all’interno dell’abitazione, poterono constatare in prima persona come la condotta del 46enne fosse effettivamente violenta e minatoria.
I suo comportamenti di questo tipo, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, risalirebbero nientemeno che al 2014 e si sarebbero acuiti nel tempo, in particolare poco dopo la scarcerazione dell’uomo avvenuta a fine gennaio. Dal 9 febbraio scorso in poi è stato tutto un crescendo di ingiurie, percosse e aggressioni, che hanno di fatto reso la convivenza familiare mortificante e insostenibile, come testimoniato dalle vittime e da altri loro congiunti.
La vita delle donne, e in particolare della moglie, si è trasformata in una sorta di calvario senza fine: botte, insulti e minacce si erano trasformati ormai in una prassi quotidiana. Di qui, sulla scorta delle risultanze investigative, la richiesta e l’ottenimento della misura cautelare e l’accompagnamento nella casa circondariale di Brindisi del marito e padre violento.