Dopo un litigio, avrebbe inferto una coltellata potenzialmente mortale a un 25enne. È successo all’alba di domenica scorsa, 24 febbraio, nel quartiere Seta di Mesagne. Oggi, i poliziotti del Commissariato mesagnese, coordinati dal vice questore Rosalba Cotardo, hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Brindisi, il 31enne mesagnese Marco Andrea Pesce, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.Il provvedimento deriva “dall’atteggiamento psicologico del soggetto agente (l’intenzione di colpire la vittima in una parte vitale del corpo), della potenzialità lesiva dell’azione criminosa consumata ai danni della vittima (lo ha colpito con repentina violenza), dell’idoneità dell’arma impiegata (un coltello dalla lama sufficientemente lunga da arrivare agli organi vitali) e delle modalità dell’atto lesivo (giungere sul luogo dell’appuntamento con la vittima con l’arma già impugnata e sferrare un colpo deciso e violento)”.
Si contesta al 31enne anche la premeditazione. Stando alle ricostruzioni degli investigatori, domenica, Pesce e il 25enne avrebbero già litigato in precedenza per motivi ancora da chiarire. Nel corso di questo primo litigio non c’erano state conseguenze per nessuno di loro, tanto che il 25enne era regolarmente tornato a casa.
Successivamente, intorno alle 6 del mattino, i due si sarebbero dati appuntamento al rione Seta per chiarire o regolare i conti. Qui Pesce avrebbe tenuto tra le mani un coltello col quale avrebbe poi colpito violentemente al fianco sinistro il rivale. Il fendente ha raggiunto organi vitali e procurato una grave lesione al 25enne, poi accompagnato d’urgenza in ospedale a Brindisi, dove si trova tuttora ricoverato con riserva della prognosi.
Quest’oggi (mercoledì 27 febbraio) la polizia ha scovato Pesce non a casa sua, ma a casa di conoscenti dove si era rifugiato dall’alba di domenica nella speranza di non essere rintracciato. Dopo le formalità, è stato quindi condotto in carcere.