Sono state in totale 55, nel 2018, le persone denunciate dai carabinieri dipendenti dal Comando provinciale d Brindisi per porto di armi e oggetti atti ad offendere, e cioè potenzialmente offensivi per gli altri.La norma penale contestata è quella contemplata dall’articolo 4 della legge numero 110 del 1975 che recita: “senza giustificato motivo, non possono portarsi fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di essa tutta una serie di strumenti da punta e taglio atti ad offendere la persona”. L’aspetto fondamentale su cui si basa la valutazione degli appartenenti alle forze dell’ordine è rappresentato dal “giustificato motivo”, che si ha il dovere di riscontrare quando, ad esempio durante la perquisizione del mezzo di trasporto, si rinvengano strumenti correlati all’attività svolta dalla persona controllata.
Infatti, il macellaio che porta con sé una valigetta coi coltelli, il contadino che esce dalla masseria con una roncola o una falce, il boscaiolo con la scure, l’artigiano falegname gli utensili, nonché lo sportivo con l’arco e la faretra per le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure, alcune delle quali professionali, che utilizzano gli attrezzi indicati per svolgere la propria attività lavorativa o sportiva. Essi non rischiano la denuncia poiché a caratterizzare lo scenario e a fornire la giusta chiave di lettura interviene il “giustificato motivo” che rappresenta il discrimine, cioè ogni razionale motivazione la quale, in base alle circostanze di tempo, di luogo e di fatto, nonché alla figura della persona agente, all’attività che essa svolge e in base alla natura dell’oggetto rende credibile e verosimile che lo strumento o l’arma non vengano portati per scopi aggressivi.
I 55 soggetti denunciati da militari dell’Arma nel 2018 sono stati trovati in possesso di un’ampia gamma di “strumenti atti ad offendere” che va dai coltelli a serramanico o a scatto, a roncole, cesoie, machete, mazze da baseball, al manganello telescopico e altro.
Il “giustificato motivo” non ha trovato riscontri anche perché gli oggetti rinvenuti a seguito di perquisizione erano nascosti o sotto i sedili anteriori del veicolo o nel cruscotto o nel bagagliaio o addirittura sulla persona.
Altra notazione riguarda gli orari, la fascia di età dei detentori e le loro vicissitudini penali. Infatti, si è riscontrato che per quanto concerne gli orari del ritrovamento predomina la fascia serale/notturna. I portatori di questi oggetti sono soprattutto di giovani, già noti alle forze di polizia, perlopiù disoccupati o senza stabile occupazione.