Martedì 22 gennaio, presso l’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla Fontana, Monica Priore, atleta mesagnese, affetta da diabete di tipo 1, ha dato il via al tour “FaVoliamo con Denny”.
Presenti all’incontro gli studenti della V A e V C dell’I.T.E.S. “G.Calò”, accompagnate dalle docenti Maria Zizzi e Iole Argentina, il dott. Biagio Demitri, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale francavillese, la dott.ssa Susanna Coccioli, referente dell’ambulatorio di pediatria diabetologica, alcuni genitori dell’Associazione “Delfini Messapici” e i rappresentanti della Fondazione Roche, che patrocinano il nuovo progetto della nuotatrice pugliese.
Gli alunni dell’Ites, che già dallo scorso anno collaborano col nosocomio cittadino grazie al progetto di Alternanza Scuola-Lavoro “Biblioclick”, son voluti essere presenti per sostenere l’avvio dell’avventura del piccolo delfino alato di Monica.
Quest’ultimo progetto, infatti, la vede protagonista di un grande viaggio attraverso le pediatrie italiane, dove desidera incontrare i giovani degenti, per condividere con loro la sua esperienza, ma soprattutto per lanciare un messaggio di speranza: tutti possono farcela, proprio come è successo a Denny, il piccolo mammifero, che impara ad amare le proprie imperfezioni attraverso momenti di sconforto e colpi di scena.
“Io ci ho provato e porterò avanti il mio messaggio”, così l’autrice lancia il suo appello ai bambini che affrontano le mille difficoltà che la vita giorno per giorno pone di fronte.
Dopo aver ascoltato la presentazione dell’ultimo lavoro, i ragazzi pongono a Monica alcune domande alle quali l’autrice risponde volentieri e con un tono che lascia trasparire la gioia di trasmettere un messaggio incoraggiante.
Molte persone credono in lei e nel messaggio di coraggio e speranza che trasmette attraverso la sua esperienza. Cosa pensa di questo successo?
“Io non parlerei di successo, in realtà mi sono posta degli obiettivi per me importanti da raggiungere, ho lavorato tanto e fatto tantissimi sacrifici. Sono riuscita a fare quello che volevo, perché penso che ognuno di noi se crede fermamente in qualcosa, poi ci riesce.”
Lei ha più volte ripetuto, “Sono proprio i più piccoli i più coraggiosi, capaci di affrontare i problemi meglio degli adulti”. Questa favola, dunque, ha lo scopo di parlare ai più piccoli, affinché loro poi possano “educare” gli adulti?
“I bambini sono la forza degli adulti, molto spesso sono loro a dare il coraggio ai genitori nei momenti difficili. Vivono tutto come un gioco, anche se un gioco non è.”
Lei ha dedicato questa storia a tutti i bambini che soffrono, ma che con grande forza di volontà riescono a spiccare il volo. In base alla sua esperienza personale, lei a che età e in seguito a quale esperienza si è sentita di aprire le ali e spiccare il volo?
“Io ho spiccato il mio volo nel 2007, quando ho attraversato lo stretto di Messina, sono stata la prima diabetica di tipo 1 in Europa a percorrere quel tratto di mare. Quindi per me quello è stato il mio grande salto.”
Dopo aver scritto il primo libro “Il mio mare ha l’acqua dolce”, ha avuto la sensazione di aver già detto tutto o aveva come il presentimento di poter dare ancora del suo? “Sicuramente quello era un libro autobiografico, dove credo di aver detto quasi tutto, ma è stato pubblicato nel 2014. Da quell’anno ho poi fatto tante altre cose, quindi una parte di me manca.”
Ad un mese dalla pubblicazione del “Grande Salto” crede di aver fatto centro con questa fiaba? Pensa che il messaggio che lei vuole trasmet
“Io me lo auguro. Non posso essere io a dirlo se ho fatto centro, io ci ho provato e porterò avanti il mio messaggio nelle pediatrie italiane, nella speranza che i bambini possano trovare stimolo e tirare fuori tutta la forza che hanno per superare le difficoltà della vita.”
Alla fine dell’intervista i giornalisti in erba dell’Ites Calò, Monica, insieme ad alcuni membri dell’Associazione “Delfini Messapici”, ai rappresentanti della Fondazione Roche, al Primario Demitri e alla Dott.ssa Coccioli, hanno fatto visita ai bambini presenti nel reparto di pediatria donando loro il libro “IL GRANDE SALTO”.
Thomas Chirico V A e Diana Truppi V C