Giovedì 17 gennaio, presso la scuola “Bilotta” del 2° Istituto Comprensivo di Francavilla Fontana si è aperto il ciclo di quattro incontri della proposta formativa per docenti di ogni ordine e grado “Uno Spettacolo di formazione”.
Un’occasione davvero ghiotta per coloro che hanno la passione per l’aggiornamento continuo. L’iniziativa, organizzata dal referente editoriale di zona Francesco Salinaro, fa capo alla Giunti Scuola che per il corrente anno scolastico porterà in scena solo in nove città italiane i grandi nomi e i grandi temi della scuola.
Ad aprire il ciclo è stato Federico Batini docente di Pedagogia Sperimentale, Metodologia della Ricerca e Metodi e tecniche della valutazione scolastica all’Università di Perugia. Il docente ha al suo attivo oltre 250 pubblicazione scientifiche ed è un esperto di didattica delle competenze.
Nel corso del suo seminario, dal titolo “Didattica e valutazione delle competenze. Dalla scuola dell’insegnamento alla scuola dell’apprendimento”, il relatore è partito dall’analisi dei falsi miti e dei riferimenti certi circa la didattica per competenze.
Successivamente ha fornito ai docenti partecipanti elementi di teoria unitamente a metodologie, strumenti operativi didattici e strumenti valutativi per realizzare, concretamente, una didattica per competenze. In particolare ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di modificare i dispositivi sociali che vengono utilizzati per preparare alunni e studenti alla vita adulta e disegnare il loro futuro.
Il principale di questi dispositivi è il sistema di istruzione. Ad esso oggi viene richiesto di modificare il proprio impianto e le proprie modalità, non rimanendo ancorato al modello tradizionale di istruzione, che mette i contenuti o “il programma” al centro del processo di apprendimento.
Citando Perrenoud, il prof. Batini ha affermato che la prima delle competenze oggi necessaria nei sistemi di istruzione coinvolge gli insegnanti. Essi in classe devono «organizzare ed animare situazioni d’apprendimento». Sviluppare le competenze di base e le competenze di cittadinanza, da utilizzare in maniera adeguata, può rappresentare la risposta agli interrogativi posti dalla necessità di modificazioni. La scuola, che ricordiamo essere al servizio dei soggetti che apprendono, deve essere intesa in chiave di empowerment, ovvero come un lungo processo finalizzato in particolare a incrementare il potere e il controllo di ciascun allievo sulla propria vita in termini di scelte, futuro e relazioni con gli altri.
L’incontro è stato intenso e ricco di sollecitazioni sia per la tematica proposta, di assoluta attualità, sia per la verve del relatore. Il prof. Batini ha affascinato i numerosi docenti presenti con il suo gradevolissimo modo di presentare argomenti tutt’altro che leggeri. Prima di concludere l’incontro ha illustrato brevemente i risultati di una interessante ricerca alla base del progetto “Leggimi ancora” ed ha poi sollecitato i docenti a promuovere nelle scuole la lettura ad alta voce.
Numerose ricerche sperimentali hanno infatti dimostrato che ascoltare, fin dalla primissima infanzia, un adulto che legge con costanza e passione costituisce un buon auspicio e una buona premessa per far nascere e far crescere il piacere e la pratica della lettura. Inoltre, si tratta di una pratica e una abitudine che consentono lo sviluppo di tutte competenze cognitive, emotive e sociali utili per il successo scolastico e per la vita. Insomma, è stato dimostrato che, pur non riuscendo a risolverli del tutto, la lettura ad alta voce può contribuire ad attenuare i problemi del nostro sistema di istruzione favorendo la possibilità da parte di tutti di raggiungere gli obbiettivi minimi di apprendimento incrementando le percentuali di successo formativo degli studenti in un’ottica dei contenimento della dispersione scolastica.
Maria Elena Cazzetta