Nel tempo che precede il Natale il tempo trascorre in fretta: i regali, l’albero di Natale, gli addobbi sono tutte cose che vanno fatte, diventano “cose da fare per forza”. Per contrastare gli schemi sociali della corsa forsennata al regalo che tende a far perdere di vista l’altro, facendo progressivamente esaurire il vero significato del Natale, nelle scuole docenti e alunni provano a riflettere sul vero significato dei momenti di festa, indipendentemente dal credo o dalle tradizioni. Vengono quindi proposte attività di vario genere che possano rivitalizzare il vero significato del Natale, per promuovere e condividere i valori della solidarietà e i sentimenti dell’amore e del rispetto che spesso vengono trascurati.In occasione del Natale gli alunni della classe V C del 2° Istituto Comprensivo di Francavilla Fontana diretto dal Dirigente Tiziano Fattizzo, guidati dalle loro docenti Maria Elena Cazzetta e Stefania De Nitto, hanno portato in scena per le loro famiglie uno spettacolo musicale dal titolo “C’era una volta…lo Schiaccianoci”. Esso era ispirato alla celebre fiaba del principe Schiaccianoci narrata da Hoffmann e Dumas che Cajkovskij ha trasformato nel celeberrimo balletto. Per essere più precisi non si è trattato di un adattamento, ma di una rielaborazione della fiaba originale che, rivivendo una delle più suggestive storie di Natale, ha offerto numerosi spunti di riflessione. Diversi sono infatti i motivi proposti durante la rappresentazione, ad esempio il rispetto nei confronti dei giocattoli che devono essere tenuti come cari ricordi e la conservazione dello spirito bambino anche da adulti. Un altro tema importante che ha pervaso l’intera rappresentazione è il valore della diversità come ricchezza, intesa come unicità di ogni essere umano che deve rivendicare il proprio diritto di pensare, scegliere e agire secondo il proprio modo di essere.
Il racconto andato in scena narra di tre fratellini che alla vigilia di Natale sono alle prese con uno schiaccianoci di legno, lo strano regalo di uno zio, che trasformatosi in un soldatino li conduce con l’aiuto della fata Zuccherina nel castello dei giocattoli dimenticati. Qui si trovano ad ingaggiare una singolare battaglia contro un esercito di topi il cui Re vuole imporre a tutti il suo “grigiore” e appiattirli rendendoli tutti uguali. La battaglia da parte dello Schiaccianoci e i suoi piccoli amici però non sarà con le armi, ma a suon di gentilezza, ironia e musica. La battaglia tra l’esercito del Re dei Topi e lo Schiaccianoci aiutato dai giocattoli risvegliatisi, si conclude a favore di questi ultimi. Si tratta di una vittoria temporanea perché il pericolo è sempre in agguato: se non si conserverà lo spirito bambino capace di far vedere “un fiocco parlante e un fiore volante”, come ripete il protagonista della storia, i giocattoli saranno a rischio e con essi la fantasia dei bambini che devono continuare a giocare senza avere alcuna fretta di crescere. I giocattoli devono essere rispettati e diventare oggetti evocativi di momenti felici e delle persone che ce li hanno regalati.
Soddisfatti e arricchiti, al termine della visita i bambini sono rientrati a scuola contenti. Per i loro insegnanti c’è la speranza che le loro iniziative possano promuovere negli alunni una conoscenza consapevole della realtà amministrativa con l’auspicio che nel tempo diventino cittadini attivi e responsabili e, perché no, in grado di prendere parte alla vita amministrativa della loro città.
Non è mancata tanta emozione e momenti di commozione, anche perché per gli alunni si è trattato dell’ultimo Natale del quinquennio. I bambini sono stati bravissimi e hanno mantenuto la scena per quasi un’ora di spettacolo dando prova di grande impegno e spirito di squadra. Bellissime canzoni hanno arricchito la storia coinvolgendo emotivamente i presenti che hanno manifestato il loro apprezzamento con applausi scroscianti.
Grande il compiacimento e la soddisfazione anche per i docenti che hanno apprezzato moltissimo l’impegno dei bambini che nelle grandi occasioni sono sempre in grado di riservare bellissime sorprese.