Impianto di compostaggio, il Comitato del NO: sit-in di protesta sotto Provincia e Prefettura


Si riceve e pubblica:Dopo l’ennesimo colpo di scena dell’ufficio ecologia della Provincia di Brindisi, il Comitato No Compostaggio di Erchie, unitamente alle forze politiche (Sindaco e intero Consiglio comunale) e alle organizzazioni sociali, ha deciso di organizzare venerdì mattina 14 Dicembre 2018 un sit-in davanti al palazzo della Provincia e della Prefettura per chiedere l’immediata sospensione dei lavori dell’impianto di compostaggio, deliberato con autorizzazione n° 14 del 10.02.2015, e la conseguente riapertura dell’Aia. Durante la manifestazione di protesta, una delegazione di forze politiche e civili chiederà di essere ricevuta dai massimi vertici politici provinciali (dott. Riccardo Rossi, avv. Domenico Tanzarella e Ing. Pasquale Epifani, dirigente responsabile dell’Ufficio Ambiente ed ecologia) per evidenziare ancora una volta tutte le criticità megamostro da 80.000 tonnellate annue. E’ opportuno rammentare che l’Aia-Via risulta essere stata autorizzata non tenendo nella dovuta considerazione alcuni elementi che sinteticamente, non in maniera esaustiva, si ribadiscono: regolamento regionale sulle distanze minime di 2000 metri dal perimetro urbano e di 2500 metri dai siti sensibili; normativa europea che prevede la VIA cumulativa per la presenza contestuale di altri due impianti attivi (impianto di compostaggio aerobico e di biostabilizzazione) a meno di 4,5 km dal centro urbano; assenza di viabilità e di servizi primari; assenza di strumento urbanistico particolareggiato; relazione dell’Unisalento da cui sono emersi allarmanti dati epidemiologici associati a corrispondenti elevati livelli di polveri sottili (PM 10, PM 2.5 ,ecc..); normativa 387/03 sulla produzione di energia elettrica che prevede l’autorizzazione unica regionale e non più autorizzazioni per step. Come del resto risulta discutibile e inspiegabile che il dirigente della Provincia dott. Pasquale Epifani per un verso abbia espresso parere negativo per il Parco Eolico di S Pancrazio Salentino in quanto proposto in area del “Tavoliere Salentino“ con presenza di oliveti, vigneti e doline, mentre il 10 febbraio 2015 abbia assentito all’impianto a biogas di Erchie collocato nella stessa area, che è sede di dolina e di impianti di vigneto del Primitivo di Manduria. Ulteriore fatto, che alimenta dubbi circa la legittimità dell’autorizzazione accordata, è la circostanza che se da un lato la convenzione tra Heracle e Comune di Erchie venga considerata vincolante per gli effetti di una modifica sostanziale dell’impianto, come ribadito con vari documenti del medesimo ufficio ecologia, dall’altro inspiegabilmente si consenta di procedere nei lavori con il vecchio progetto, non rispettando le clausole contrattuali della stessa convenzione che prevede corpose e sostanziali modifiche dal punto di vista ambientale con la conseguente necessaria riapertura dell’Aia. E’ del tutto evidente che l’autorizzazione presenta notevoli criticità anche nello studio di impatto ambientale: la già citata Università del Salento, nella sua Relazione, ha riscontrato considerevoli incongruenze sui gas combusti dichiarati e consiglia di riesaminare gli impatti sul territorio per un impianto privo di idoneo modulo per raffinare il biogas grezzo così come privo di biofiltro adeguato come prescritto dalla recente legge 183/2017. La combustione diretta del biogas grezzo ricco di metalli pesanti, COV ed altre sostanze nocive, prime fra tutte le nanoparticelle, esporrà il paese a non trascurabili impatti sulla salute anche in considerazione della già citata inosservanza delle distanze dal paese. La popolazione di Erchie, partendo anche dalla consapevolezza che nessun biofiltro sia in grado di abbattere gli inquinanti e dalla conoscenza diretta degli odori molesti provenienti dal vicino impianto aerobico ubicato nelle vicinanze del paese, lotterà in tutte le sedi e non lascerà nulla di intentato per cambiare una decisione ingiusta e discutibile da vari punti di vista, non ultimi la disponibilità già ricevuta da due ditte della Campania di approvvigionare l’impianto una volta entrato in funzione, e la limitata produzione di compost del Comune di Erchie, circa 1500 t/annue. L’auspicio è che i numerosi esposti presentati alla Procura della Repubblica ricevano riscontro in tempi rapidi per far luce su una questione con tante ombre e contraddizioni.

Comitato “No impianto di compostaggio”

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