Ieri sera, il sindaco Antonello Denuzzo è stato insultato sul suo profilo facebook da studenti e persino genitori per la sua decisione impopolare di non chiudere le scuole per la giornata di oggi causa maltempo (si riporta qui sotto il suo commento sull’accaduto). Gran parte delle forze politiche di maggioranza e minoranza gli hanno espresso solidarietà personale e politica: tra essi, Anna Ferreri (capogruppo Taurisano Sindaco), Antonio Andrisano (capogruppo di Forza Italia) e Mimmo Tardio (capogruppo di Art.9):
Così Ferreri:
L’uso dei social è utile quando si tratta di confronti di idee nel reciproco e massimo rispetto.
Quando si passa agli insulti, alle offese e alle illazioni, allora siamo ben lontani dall’educazione e dal senso civico.
Con il sindaco mi divide una diversa concezione politica ma mi accomuna la totale tutela della collettività.
La sua decisione di non chiudere le scuole è stata comunque soggetta a valutazioni da parte dei tecnici della protezione civile, pertanto deve essere condivisa e rispettata.
In ogni caso tale episodio deve sollecitare tutte le forze politiche ad affrontare i problemi ampiamente noti, che si verificano puntualmente quando ci sono avverse condizioni climatiche, affinché vengano migliorate: la viabilità, i servizi pubblici, l’accoglienza dei pendolari, insomma più in generale la massima tutela dei cittadini.
A tal proposito, io e il mio gruppo politico garantiamo la massima collaborazione nell’affrontare tali problemi e studiare le soluzioni opportune, solo ed esclusivamente nell’interesse della collettività.
Così Andrisano:
I commenti, alcuni dei quali spiacevoli e poco edificanti, che seguono un post del Sindaco di Francavilla Fontana sull’emergenza mal tempo, sono mortificanti per un’intera comunità che deve stringersi, senza se e senza ma, al fianco del suo Primo Cittadino.
Ciò detto e puntualizzato trattasi, senza piomi banalizzazioni, di una crisi valoriale di un’intera generazione che, talvolta, vive un disagio relazionale amplificato, poi, dalle piattaforme sociali.
In questo momento però l’A. C., ed in particolare il Sindaco, non dovra’ puntare l’indice all’indirizzo di questi giovani francavillesi ma ritengo che, dopo i dovuti e necessari passaggi, dovrà rilanciare ed investire su questi stessi giovani invitandoli a frequentare, insieme agli amministratori, un corso di educazione civica o, ancora, renderli partecipi di iniziative belle e lodevoli come, ad esempio, quella del “Sindaco per un giorno” così da far comprendere loro e toccare con mano quanto sia difficile amministrare una Città, bella e complicata, come Francavilla.
Questo il primo aspetto di tale vicenda che però non puo’ consentirci di trascurare un ulteriore aspetto emerso ieri in tutta la sua brutalità e prepotenza:
l’assoluta incapacità della nostra Città di far fronte a questi violenti fenomeni temporaleschi che si ripropongono, sempre più frequentemente e che, proprio ieri ed in pochi minuti, hanno messo in ginocchio interi quartieri ed i suoi abitanti.
A questo punto l’Amministrazione dovra’ dare priorità assoluta alla risoluzione del problema allagamenti che riguarda, principalmente, il quartiere Musicisti, via Di Vagno, il Quartiere Peschiera, Borgo Croce, via San Lorenzo e via Michele Imperiali.
Sia chiaro trattasi di problemi che la Città vive da anni e ben prima che diventasse “futura” ma, oggi più di ieri, le mutazioni climatiche, la tropicalizzazione e le sempre più frequenti “bombe d’acqua” impongono che al primo punto dell’agenda vengano posti questi interventi non più procrastinabili trascurando, ove dovesse occorrere e per un solo momento, altri progetti di questa Amministrazione che – seppur lodevoli- appaiono oggettivamente meno urgenti in questo momento.
Così Tardio:
Quello a cui abbiamo assistito è grave e spero irripetibile. Da educatore per professione ritengo che i comportamenti di questi ragazzi ci richiamano a quale senso di responsabilità, di rispetto delle istituzioni, di consapevolezza dei ruoli siamo riusciti a trasmettere a queste generazioni.
La cosa più preoccupanti è che non solo mancano i maestri, ma soprattutto mancano testimoni.
Cominciamo, noi adulti, ad abbassare i toni e il linguaggio nei social, riscopriamo i luoghi veri e non virtuali del confronto, impegniamoci al rispetto delle regole della civile convivenza e, per finire, riportiamo la discussione ed il confronto politico come ci è stato trasmesso dai nostri padri Costituenti.
Solo così potremmo dire che dopo la pioggia ritorna il sereno.