Soltanto nell’ultimo mese, sono 59 le persone segnalate alla Prefettura quali consumatrici di sostanze stupefacenti da parte dei carabinieri dipendenti dal Comando provinciale di Brindisi, in quanto sorprese nei dintorni degli istituti scolastici (21, 14 dei quali studenti) e nei luoghi di aggregazione (38, in maggioranza giovanissimi) in possesso di modiche quantità di droga. Oltre alle segnalazioni, ci sono stati 18 arresti per spaccio e anche in questo caso spesso di minorenni o poco più che maggiorenni. In 30 giorni, a cavallo tra i mesi di settembre e ottobre, sono stati sequestrati quasi un chilo e mezzo di cocaina e oltre un chilo di marijuana/hashish. I controlli dei militari dell’Arma sono stati e saranno condotti sia in uniforme che in borghese per scongiurare che si affermi, specie tra i più giovani, una sorta di cultura degli stupefacenti.
Nei sequestri si è registrata, negli ultimi tempi, un’impennata della cocaina (un chilo e 400 grammi): in una sola operazione, gli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Fasano ne hanno sequestrati un chilo e 74 grammi. Come droghe “leggere”, invece, sequestrati 750 grammi di marijuana e 350 grammi di hashish. Inoltre, 28 le piante di cannabis estirpate e sequestrate, tra le quali alcune di notevoli dimensioni, che spesso erano nascoste nella vegetazione e protette con cura dalle intemperie.
Quando si parla di stupefacente sequestrato e destinato all’uso personale ci si riferisce a modiche quantità, celate nei posti più disparati sia sulla persona, sia nei luoghi, che negli autoveicoli. Gli esempi più comuni sono rappresentati da fodere dei giubbotti, interno delle scarpe, sottovasi di piante d’appartamento e altri nascondigli dentro i veicoli.
Recenti ritrovamenti hanno anche evidenziato la presenza di modiche quantità in contesti condominiali, dove risulta più difficoltoso attribuire la paternità dello stupefacente: ad esempio nei vani contatori dell’energia elettrica, del gas oppure dell’acquedotto. Il fenomeno dell’assunzione è trasversale, cioè coinvolge più fasce di età e varie stratificazioni sociali, professionali e culturali, dallo studente all’operaio, all’artigiano, all’impiegato, al professionista.
L’assuntore, che dalle forze dell’ordine è trovato in possesso di sostanze stupefacenti, viene segnalato al prefetto territorialmente competente, che è quello di residenza della persona segnalata o quello del luogo dove l’interessato ha fissato il proprio domicilio.
La detenzione di sostanza stupefacente per uso personale non è reato, tuttavia configura un illecito amministrativo e pertanto è come tale sanzionato. Le conseguenze giuridiche sono la sospensione da 1 a 12 mesi della patente di guida, della licenza di porto d’armi e del passaporto o il divieto di conseguirli.
Nel caso in cui il fatto contestato sia di lieve entità, e solo per la prima volta nel caso in cui un soggetto venga segnalato per possesso di derivati della cannabis (hashish o marijuana), il prefetto può definire il procedimento con l’ammonimento, che in sostanza è l’invito formale a non fare più uso di sostanze stupefacenti, avvertendo l’interessato delle conseguenze a suo carico.