Un folle inseguimento, poi lo schianto: i carabinieri arrestano due persone



Non si sono fermati all’alt dei carabinieri e, anzi, hanno ingaggiato con loro un folle inseguimento, culminato in uno schianto. È successo ieri sera (martedì 16 ottobre) tra San Donaci e San Pancrazio, dove i militari hanno arrestato due uomini di origini serbe – Denis Matic, 27 anni, e Toni Marinkovic, 28 – residenti nel campo nomadi di Secondigliano a Napoli e presumibilmente in “missione” nel Brindisino. I reati loro contestati sono: resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, riciclaggio, possesso di segni distintivi contraffatti e danneggiamento.I due sono stati notati da una pattuglia della Stazione dell’Arma di San Donaci a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta di colore bianco. Gli uomini in divisa hanno deciso di procedere a un controllo e hanno intimato l’alt al conducente, che ha pigiato sull’acceleratore e tentato la fuga. Ne è nato uno spericolato tallonamento da San Donaci a San Pancrazio Salentino, dove in corso Umberto la Giulietta si è schiantata contro tre altri mezzi in sosta (una Bmw, un’Alfa Romeo 156 e una Citroen C3). Gli occupanti la Giulietta – danneggiato il semiasse sinistro e impossibilita a proseguire la marcia – hanno lasciato l’abitacolo e hanno provato la fuga a piedi. Uno di loro (Matic) è stato però subito raggiunto e immobilizzato in via Duca D’Aosta, mentre l’altro (Marinkovic) è stato scoperto e preso successivamente in un terreno in via Bartolo Longo, dove si era rannicchiato al buio.

La coppia, durante le fasi concitate dell’inseguimento, si erano liberati di guanti e passamontagna. Nella Giulietta sono poi stati trovati diversi arnesi da scasso: una mazza ferrata, un piede di porco, un grosso cacciavite. Inoltre, una paletta di quelle in dotazione alle forze di polizia e un lampeggiante a luce azzurra alimentato dalla presa dell’accendisigari. Dai successivi accertamenti è emerso che la targa della Giulietta altro non era che la targa di una Focus il cui furto era stato denunciato lo scorso 7 ottobre a Gallipoli. La Giulietta, invece, non è risultata rubata ma intestata a un napoletano già noto alle forze dell’ordine. I due, a loro volta dotati di corposi curricula criminali, prima di giungere in provincia di Brindisi, erano passati da Palagiano (Taranto), dove non si esclude abbiano messo a segno qualche colpo (indagini in corso). Dopo le formalità di rito, sono stati condotti nel carcere di Brindisi.

 

 

 

 

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