Hanno tentato una disperata fuga dopo essere stati scoperti, ma per loro non c’è stato granché da fare: l’altro ieri sera (domenica 7 ottobre) due cittadini albanesi Gentian Mina di 32 e Armando Besimaj di 27 anni sono stati arrestatati in flagranza di reato al largo delle coste di tra Brindisi e Lecce (in località Casalabate) dai militari del Gruppo aeronavale della guardia di finanza di Taranto. Trasportavano verso l’Italia 557,5 chilogrammi di marijuana a bordo di un gommone intercettato nel Canale d’Otranto dagli uomini del Roan (Reparto operativo aeronavale) grazie anche al supporto dei mezzi impegnati nell’operazione “Themis 2018” dell’Agenzia Frontex coordinata, a livello nazionale, dall’lnternational Coordination Centre (Icc), istituito presso il Comando operativo aeronavale guardia di finanza di Pratica di Mare (Roma) e in Puglia. Durante le fasi dell’inseguimento in mare, i due hanno anche cercato di disfarsi del carico, ma gli investigatori sono comunque riusciti a recuperare i 24 involucri, che sul mercato nero avrebbero potuto fruttare cinque milioni di euro circa.
L’operazione aeronavale conferma ancora una volta l’efficacia del dispositivo di presidio marittimo messo in atto dalla guardia di finanza quale “polizia del mare” e, la consolidata collaborazione operativa e informativa con le autorità di polizia albanesi, tramite il Nucleo di frontiera marittima della guardia di finanza di stanza a Durazzo e l’ufficiale di collegamento della polizia albanese in Italia. Dall’inizio dell’anno 2018, sono stati arrestati 39 scafisti, sequestrate oltre 16 tonnellate di marijuana dalla guardia di finanza in Puglia e 16 imbarcazioni.
I due arrestati – difesi dall’avvocato Domenico Attanasi e dall’avvocato Francesco Amelio – sono stati condotti nel carcere di Brindisi. La perquisizione e il sequestro sono stati convalidati nella tarda mattinata di ieri dal sostituto procuratore Giuseppe De Nozza.