Sottoposto alla semilibertà, i carabinieri della Stazione di Tuturano, durante un controllo, l’hanno trovato in compagnia di un’altra persona con precedenti e non hanno potuto fare altro che denunciarlo per inosservanza delle prescrizioni imposte dall’Autorità giudiziaria. Si tratta di un 63enne tuturanese, nei cui confronti il giudice aveva appunto disposto il regime della semilibertà, una misura alternativa alla detenzione grazie alla quale la persona condannata, dopo aver trascorso la maggior parte della giornata in carcere, ne esce per lavorare, istruirsi o reinserirsi socialmente. Il Tribunale di Sorveglianza fissale limitazioni per il condannato nel provvedimento di concessione della misura. Il beneficio della semilibertà può essere revocato qualora il soggetto perda il lavoro, non sia idoneo al trattamento, o vìoli le prescrizioni del giudice (come in quest’ultimo caso).