La nuova proprietà del Mercatone Uno – passato, tra fine luglio e inizio agosto, nelle mani di Shernon Holding – nei giorni scorsi ha licenziato nove dei 43 dipendenti della sede di Francavilla Fontana (quella di Brindisi era stata già chiusa) e ridotto i contratti dei restanti 34: solo un full time per il direttore, gli altri tutti part time perlopiù a 20 e 24 ore settimanali (a fronte delle 38 precedenti). Tra gli esuberi anche gente che ha lavorato a Mercatone Uno per 20 anni, un sindacalista e un appartenente alle categorie protette (in quanto affetto da una malattia neurodegenerativa).
Le lettere di licenziamento sono giunte agli inizi di settembre dopo che i nuovi proprietari hanno stilato una graduatoria sulla base dei carichi familiari e dell’anzianità di servizio, una graduatoria che però i diretti interessati – a quanto si apprende – a non hanno ancora potuto consultare.
I nove licenziati resteranno in cassa integrazione fino a gennaio, poi percepiranno la disoccupazione, infine dovranno necessariamente arrangiarsi: o nel frattempo troveranno un nuovo lavoro (impresa difficile, specie quando non si è più giovanissimi) oppure se ne staranno a casa senza alcun ammortizzatore sociale ad aiutarli.
Qualcuno, intanto, ha contestato il licenziamento, ma il taglio del personale pare fosse stato già previsto a monte (Shernon Holding, in fase di concertazione, aveva garantito ai Ministeri e ai sindacati il mantenimento solo dell’85 per cento dei posti di lavoro).
Intanto, la nuova proprietà dovrà occuparsi non solo di licenziare, ma anche di investire per rilanciare il marchio e garantire la sicurezza di clienti e lavoratori. L’immobile nella zona industriale della Città degli Imperiali, infatti, necessiterebbe di più di qualche intervento manutentivo. Tra le altre cose, di recente – sembra a seguito di una tromba d’aria – è crollato un muro perimetrale ed è saltata una parte della copertura del capannone (foto).