Oggi è il gran giorno.
Quella odierna non è una giornata come tutte le altre per Francavilla e per i francavillesi.
Oggi, da queste parti, è tante cose.
Il 14 settembre è rito, è religione, è tradizione, è orgoglio, è festa, è spartiacque.
Quella odierna non è una giornata come tutte le altre per Francavilla e per i francavillesi.
Oggi, da queste parti, è tante cose.
Il 14 settembre è rito, è religione, è tradizione, è orgoglio, è festa, è spartiacque.
No, quella in onore della Madonna della Fontana non rappresenta una solennità patronale qualunque: essa è intima, simbolica, sacra e profana al tempo stesso, senza distonie.
Quelle in onore della Madonna della Fontana sanno essere celebrazioni armoniche e armonione, nel senso che, tutto sommato, riescono a mettere d’accordo o, perlomeno, a tenere a bada un po’ tutti.
Francavilla, cittadina frenetica per eccellenza, si ferma (quasi) del tutto e, per una volta, trova il modo di specchiarsi.
Ogni anno, in questo periodo, pressoché da sempre, Francavilla si riscopre più bella che mai, anzi bellissima: credente e no, animata, commerciale, solidale, coloratissima, al contempo ilare e seria, mai seriosa.
Molto più che a Pasqua e a Natale, nel nome o col pretesto della santa patrona, qui ci si unisce e riunisce godendosi il momento, e nulla importa che più in là ci potranno essere, quasi sicuramente ci saranno, tempi peggiori.
La processione, le luminarie, la cassarmonica, i fuochi d’artificio, i locali tutti pieni, il brulichio di gente per strada e tra le bancarelle, i sorrisi, il buon cibo e “lu sugu cu lu jadduzzu”a pranzo e, se ne rimane, anche a cena, la fanno da padroni.
Così è stato ieri per la vigilia, ancor meglio sarà oggi, in una “domenica”, in realtà molto più che una semplice domenica – ad anticipare un lungo weekend chiuso dal concertone finale (sabato 15, con gli Stadio, dopo il Girodibanda di Cesare Dell’Anna, mica pizza e fichi) – connotata da pensieri e palati più soddisfatti.
Lunedì sarà diverso, si sa. Dopo oggi, da queste parti, sarà davvero finita l’estate. Con una settimana d’anticipo rispetto all’equinozio astronomico, si potranno riprendere appieno le attività e le ostilità quotidiane.
Concetti per i francavillesi e per i “francavillofili” forse un po’ banali, concetti che, d’altra parte, quanti non siano di qui o non conoscano – più o meno approfonditamente – la Città degli Imperiali e la sua gente non potranno mai capire fino in fondo.
Oggi, qui, è fede, festa e bagordi.
Francavilla, cittadina frenetica per eccellenza, si ferma (quasi) del tutto e, per una volta, trova il modo di specchiarsi.
Ogni anno, in questo periodo, pressoché da sempre, Francavilla si riscopre più bella che mai, anzi bellissima: credente e no, animata, commerciale, solidale, coloratissima, al contempo ilare e seria, mai seriosa.
Molto più che a Pasqua e a Natale, nel nome o col pretesto della santa patrona, qui ci si unisce e riunisce godendosi il momento, e nulla importa che più in là ci potranno essere, quasi sicuramente ci saranno, tempi peggiori.
La processione, le luminarie, la cassarmonica, i fuochi d’artificio, i locali tutti pieni, il brulichio di gente per strada e tra le bancarelle, i sorrisi, il buon cibo e “lu sugu cu lu jadduzzu”a pranzo e, se ne rimane, anche a cena, la fanno da padroni.
Così è stato ieri per la vigilia, ancor meglio sarà oggi, in una “domenica”, in realtà molto più che una semplice domenica – ad anticipare un lungo weekend chiuso dal concertone finale (sabato 15, con gli Stadio, dopo il Girodibanda di Cesare Dell’Anna, mica pizza e fichi) – connotata da pensieri e palati più soddisfatti.
Lunedì sarà diverso, si sa. Dopo oggi, da queste parti, sarà davvero finita l’estate. Con una settimana d’anticipo rispetto all’equinozio astronomico, si potranno riprendere appieno le attività e le ostilità quotidiane.
Concetti per i francavillesi e per i “francavillofili” forse un po’ banali, concetti che, d’altra parte, quanti non siano di qui o non conoscano – più o meno approfonditamente – la Città degli Imperiali e la sua gente non potranno mai capire fino in fondo.
Oggi, qui, è fede, festa e bagordi.
Ma oggi, qui, è anche magia.[Le belle foto a corredo del post sono state “rubate” su facebook in ordine sparso a diversi amici, nella certezza che sapranno perdonare questo furtarello a fin di bene]