Ha offerto protezione in cambio di denaro a un imprenditore edile ma, ignorato, si è impossessato di un montacarichi e ha minacciato due operai. I carabinieri in forza al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi su richiesta del pubblico ministero Francesco Carluccio, nei confronti del 38enne di Carovigno Alfonso Lacorte. Le accuse a suo carico sono di tentata estorsione aggravata, furto pluriaggravato, tentativo di violenza privata e sequestro di persona aggravato.La storia inizia nel mese di novembre dello scorso anno. Lacorte occupa un appartamento, di proprietà del Comune, nel plesso dell’Istituto comprensivo di Carovigno. Nel frattempo, un’impresa si aggiudica l’appalto per la ristrutturazione della facciata esterna dell’edificio scolastico. Quando il titolare dell’impresa e i suoi dipendenti sono intenti a montare i ponteggi nel cortile dell’immobile, il 38enne gli si avvicina più volte e gli fa sapere come a quel cantiere fossero “interessate” diverse persone, ma lo rassicura perché tutto si sarebbe risolto con “qualcosa di soldi” e la sua protezione. L’imprenditore ignora il messaggio e prosegue nei lavori, così dopo qualche giorno Lacorte torna alla carica e specifica la richiesta: «Non cento euro, ma almeno 5.000». L’imprenditore continua a ignorarlo e nei giorni successivi l’estorsore sottrae dall’interno del cantiere un montacarichi. Dopo, Lacorte – infastidito dalla presenza di un’impalcatura proprio davanti al suo alloggio e dal cattivo esito dell’estorsione – si fionda nel cortile e minaccia con un’asta metallica gli operai: riferisce loro che avrebbero dovuto smontare tutto entro quella stessa sera. Quando, a sera, un paio di operai se ne stavano andando al termine del turno di lavoro, l’inquilino brandisce l’asta metallica e riferisce che non avrebbero potuto allontanarsi se non a smontaggio dell’impalcatura terminato. I due sono costretti a cercare riparo sul ponteggio e poi all’interno della scuola, mentre Lacorte presidia il cortile e impedisce loro di raggiungere l’auto. La condotta intimidatoria del carovignese cessa soltanto quando arrivano i carabinieri, che scortano i due operai prima in caserma e poi di nuovo al cantiere per riprendere la loro auto.
Il provvedimento del giudice è stato notificato a Lacorte nella casa circondariale di Brindisi, dove già si trovava per altra causa.