Secondo alcuni, uno sgarbo o – peggio – un dispetto istituzionale bello e buono. Per altri, semplicemente una prassi ormai consolidata. Una cosa è certa: nei giorni scorsi, al presidente del Consiglio comunale non è stato riservato un posto – in prima, seconda, terza e neppure ultima fila – in piazzetta San Marco, dov’è andato in scena il terzo appuntamento della rassegna “Francavilla Open Jazz”, che poi è stato il primo di “Francavilla è Jazz”. Una sorta di tentativo pacifico di cooperazione, all’insegna della buona musica, per quanto di nicchia, tra la precedente Amministrazione e quella odierna: due serate a testa, col patrocinio (oneroso, non soltanto morale) del Comune.
I fatti. Sono quasi le 21,30 di sabato scorso (8 settembre) e Domenico Attanasi – oggi, seconda carica politico-istituzionale nella Città degli Imperiali, immediatamente dopo il sindaco Antonello Denuzzo – giunge in centro per godersi il concerto degli “All Stars Quintet”, convinto che gli fosse stato lasciato un posto a sedere. Controlla ogni fila e, suo malgrado, scopre che no, al presidente delle assise civiche nessuno aveva pensato. Le sedie davanti al palco erano state tenute in caldo per gli organizzatori e ai loro amici, alla direzione artistica, agli sponsor, al primo cittadino, all’assessore al ramo (Cultura e spettacolo) e quelle dietro erano comunque già prenotate. Un po’ indispettito, fa notare la cosa al patron della manifestazione Alfredo Iaia (ex assessore ai tempi di Maurizio Bruno e poi candidato consigliere a suo sostegno). Quest’ultimo prova a spiegare le sue ragioni e la sua buona fede, ma Attanasi dice di non avere voglia di godersi un concerto in piedi. Gira i tacchi e se ne va.
Richiesto di un commento su quanto accaduto, il fondatore di Idea per Francavilla si è trincerato dietro un secco “no comment”.
Intanto, questa sera (martedì 11 settembre), sempre dalle 21,30 e sempre in largo San Marco, andrà in scena l’ultimo atto della kermesse “Francavilla Open Jazz/Francavilla è Jazz” (per cui l’ente ha stanziato circa 8.500 euro) con l’esibizione di Tommaso, Marcotulli e Paternesi Trio. Quasi sicuramente, Attanasi non si presenterà neanche. Quasi sicuramente, tanto, il posto riservato a lui non ci sarà neanche stavolta. Non è insensato ipotizzare un’ulteriore rottura tra il recente passato e il presente amministrativo della Città degli Imperiali, a prescindere dal fatto che si sia trattato di uno sgarbo (dispetto?), di una leggerezza o del rispetto di una consuetudine (invitare soltanto sindaco e assessore di riferimento).
Difficile, se rimarranno così le cose, ipotizzare future forme di collaborazione tra l’Amministrazione Denuzzo e l’associazione “Francavilla è Jazz”, dopo il trattamento riservato, più che alla seconda carica istituzionale cittadina, all’azionista di maggioranza della Coalizione “La città futura”. Il tentativo di pacificazione, perlomeno artistica, sembra essere fallito.