Si riceve e pubblica:
Dall’ultima seduta di Consiglio Comunale ad oggi appare chiaro ed evidente che l’interlocutore del pensiero politico ed amministrativo del Pd non sembrano essere i due consiglieri comunali, Bruno e Cavallo, ma il “comunicato stampa” che prova a colmare gli evidenti limiti di una rappresentanza istituzionale che in queste prime uscite pubbliche, in ambiti istituzionali e in ambiti social, ha manifestato evidenti difficoltà nel confronto politico. Il gruppo consiliare di Art. 9 non ha difficoltà a fare chiarezza sulle farneticazioni di comunicati tesi solo a tentare di alzare un “tono di rissa” che intendiamo respingere e che non ci faremo intimidire da chi, proditoriamente, crede di aizzare alcuni esagitati al fine di affrancarsi da responsabilità che attengono al loro recente passato amministrativo.
Con la massima chiarezza e determinazione proclamiamo la nostra disponibilità ad un confronto politico-amministrativo duro, aspro e senza sconti, ma che si manifesti con un’unica regia politica in cui le ragioni non espresse dai consiglieri comunali siano puntualmente colmati da altre voci politiche, legittime e autorevoli ma che chiaramente manifestano un PD a due velocità.
Noi pensiamo che il luogo più autorevole e pubblico sia il Consiglio Comunale, poi in un secondo momento entrano in gioco altri ambiti e momenti in cui la comunicazione politica può estendere il suo raggio d’azione. L’insistenza di un ufficio stampa ci sembra che cerchi la giustificazione per una interlocuzione politica “burocratica” e non fatta di soggetti che con il proprio pensiero, le proprie competenze amministrative e le capacità politiche si mettono in gioco in prima persona, senza suggeritori e senza veline.
Quando i consiglieri del Pd, al di là delle formalità regolamentari che la massima assise può con cognizione di causa superare, vota contro una variazione di bilancio che opera un aumento per: la mensa per gli indigenti nei mesi estivi, la continuità per l’assistenza domiciliare anziani, i concerti jazz, tutte voci introdotte dalla precedente giunta, dimostra scarsa intuizione perché, invece di giocare sulle formalità, una opposizione politicamente valida avrebbe potuto utilizzare questo atto finanziario per legittimare la validità delle scelte a suo tempo assunte. Ma la cecità politica porta a scontrarsi non contro la maggioranza ma contro se stessi.
Più confronto in luoghi istituzionali e meno comunicati stampa “eterodiretti”.
Gruppo consiliare ART. 9