Da circa cinque giorni, tutti gli organi di informazione hanno puntato le loro antenne sulla nave Diciotti ferma a Catania con 150 migranti a bordo.
Non voglio ripetere quello che i politici, a prescindere dal loro colore, hanno dichiarato in merito, ma è opportuno fare una seria e profonda riflessione su quanto sta accadendo.
Questo governo, piaccia o non piaccia, ha ricevuto il consenso dai cittadini per risolvere alcune questioni che i governi precedenti, in primis i governi a guida PD, non hanno saputo o voluto affrontare. Principalmente il problema degli immigrati.
Come tutti sappiamo, la nostra nazione versa in una grave crisi economica che il Parlamento europeo conosce bene, un debito pubblico che, nonostante i tanti sacrifici degli italiani, non riesce a scendere, uno stato sociale spaventoso con milioni di disoccupati, e la famiglia Italia non può permettersi il lusso di spendere cinque miliardi ogni anno per l’accoglienza dei profughi.
Quindi il governo Conte fa bene ad opporsi o, se vogliamo, è bravo Salvini a non retrocedere di un passo dal suo progetto.
Bruxelles, che dovrebbe garantire la gestione dei flussi e la equa distribuzione di quei poveracci, rimane inerme, impassibile, con gravi ripercussioni sulla tenuta della stessa Europa. Pian piano si sta disintegrando ed anche i più accaniti sostenitori stanno intuendo che se non ci saranno modifiche sostanziali esploderà. Un’Europa di popolo e non di nazioni. Questa marea umana non interessa più a nessuno, nemmeno al duo franco-tedesco Macron- Merkel.
Se noi avessimo una economia sana, tanto florida da poter dare a tutti gli immigrati accoglienza, assistenza e un posto di lavoro non ci sarebbe motivo di non farli accomodare in Italia, ma la situazione italiana è talmente grave da non permettere tutto ciò.
Per chiudere questo discorso i presidenti del Consiglio precedenti – Letta, Renzi e Gentiloni – hanno fatto arrivare nel nostro Paese i migranti per poi abbandonarli al loro destino e diventare barboni, mendicanti, vittime di caporali senza scrupoli e finanche spacciatori di droga.
Hanno trasformato le nostre città in bidonville come le realtà che vediamo in televisione, con gravi fenomeni delinquenziali.
La colpa non è degli immigrati che per poter vivere devono inventarsi qualcosa, ma dei nostri politici che, per accaparrarsi la simpatia di Bruxelles, compiono simili operazioni.
Ora, la nostra cara Europa, tanto cara a De Gasperi ed Einaudi, che furono tra i padri fondatori di questo grandioso progetto, ha fallito, in quanto non riesce a governare con giustizia e democrazia questa grande realtà. È unione di interessi nazionali, non europei, di egoismi e non di condivisione.
Lo strappo che si sta consumando in queste ore tra l’Italia e l’UE è la dimostrazione di come l’Unione non funzioni, di come non esista solidarietà tra i popoli.
L’Italia è stata lasciata sola ad affrontare un problema che interessa tutta l’Europa. I confini meridionali dell’Italia, che sono i confini dell’Europa, vanno tutelati e difesi.
La conclusione di questa vicenda, con il ministro Salvini indagato, è un copione già visto nel lontano 1994, dopo la vittoria alle elezioni politiche di Forza Italia. Ebbene, anche allora la magistratura si scagliò contro Berlusconi con il chiaro intento di farlo dimettere, e alla fine ci riuscì.
Con Salvini siamo ancora all’inizio.
Se la politica europea e mondiale vuole veramente impegnarsi a risolvere quest’assurda questione, queste emigrazioni epocali, è arrivato il momento che tutti i grandi della terra, Europa, Usa, Russia e Cina sostengano un nuovo modello di crescita in tutte le nazioni del terzo mondo affinché non accadano più le tragedie a cui stiamo assistendo in tutti questi anni e affinché finalmente quei popoli possano avere prosperità e benessere e sperare in un futuro migliore.Giuseppe Destradis
Coordinatore Senior Forza Italia Oria