Si riceve e pubblica:
Alcuni politici, dentro e fuori dal Consiglio Comunale, a cui spetterà l’onere e l’onore di fare l’opposizione al governo in carica in questa città, danno l’impressione (al pari di diversi commentatori) di non avere capito bene che cosa sia successo.
Siamo stati bravi, anzi bravissimi (alcuni di noi), ma purtroppo anche miopi ed arroganti (molti di noi) quando abbiamo visto certe persone discutere di un eventuale governo insieme e li abbiamo snobbati.
In omaggio alla più importante regola della politica (e forse anche della vita), quella secondo cui «l’amico del mio nemico è mio nemico».
L’ho sempre sostenuto ed oggi che Palazzo di Città è governato da una compagine che abbraccia l’intero arco costituzionale (si va dall’estrema destra all’estrema sinistra), resto sempre più convinto che centrosinistra e centrodestra siano finite finiti per sempre.
Anche se non lo dicono, i più intelligenti fra i loro dirigenti, in cuor loro, lo sanno. I meno dotati, invece, quanto meno lo sospettano.
Io spero che possa sorgere presto ciò che oggi non c’è, ossia un’ opposizione seria, credibile, competitiva nei confronti di chi ci governa.
Ma se sorgerà essa sarà una cosa nuova, diversa dai vecchi schemi partitici.
La rigenerazione dell’opposizione sarà possibile solo se ci sarà un grande rimescolamento delle carte.
Dalle ceneri di tutti dovrà nascere un nuovo raggruppamento capace di fare una seria e dura opposizione a un governo le cui liste, lo ricordo, al primo turno hanno rappresentato solamente il 20,95% dei francavillesi (sic!), al contrario della coalizione di Bruno 38,83% e di Taurisano 26,48% (solo per citare i due raggruppamenti che hanno raccolto maggiore consenso).
L’opposizione che sorgerà (se sorgerà) non dovrà commettere due errori.
Non dovrà credere che la riscossa sia a portata di mano, che l’attuale maggioranza possa essere sconfitta a breve termine. Non dovrà crederlo neppure se (come è assai plausibile), finiti i cento giorni della luna di miele, i consensi per Denuzzo e i suoi probabilmente crolleranno. L’opposizione che verrà dovrà comunque prepararsi a una “lunga traversata nel deserto”.
Il secondo errore che l’opposizione non dovrà commettere sarà quello di fingere amnesie, di rimuovere tutti gli sbagli commessi in passato e che spiegano perché le elezioni sono andate come sono andate. Se gli oppositori crederanno di poter campare di rendita sfruttando le incapacità e le inadempienze dell’Amministrazione Denuzzo, se crederanno che basterà denunciare tali incapacità e inadempienze per attirare consensi, finiranno per subire nuove sconfitte. Chi malgoverna non viene cacciato dagli elettori solo per questo. Occorre anche che chi gli si oppone disponga di una proposta credibile.
Non è questione di stupide autocritiche, è questione di dire agli elettori: «Abbiamo capito la lezione, abbiamo fatto tesoro dei nostri errori passati. Per questo oggi (domani) possiamo fare una credibile proposta di governo».
Non è affatto detto che l’opposizione che serve a questo Paese e che al momento non c’è (quantomeno è tutta da delineare) possa nascere, per lo meno in tempi brevi.
Anche perché i grandi rimescolamenti delle carte richiedono, quasi sempre se non sempre, l’affermazione di nuove leadership.
Insomma, occorre rinnovamento negli uomini e nelle idee, occorre ricominciare a parlare con la gente perché, evidentemente, non è bastato tutto il consenso raccolto al primo turno, seppure in alcuni casi sia stato veramente considerevole.
E questo, nonostante l’Amministrazione uscente si sia contraddistinta come mai prima per trasparenza, partecipazione, concretezza amministrativa.
O si cambiano leadership e progetto, oppure Denuzzo e il suo risicato 20,95% governeranno per tanto tempo. Anche senza strade, rotatorie, stadio e palazzetto.
Sono onesto, sincero, chi oggi dovrebbe fare opposizione appare diviso, smarrito e ridimensionato. Eppure il ruolo dell’opposizione è straordinariamente importante, non soltanto per la funzione di controllo che svolge. Ma pure perché serve a preparare un’alternativa di governo. In questo momento però quel ruolo non lo vedo, quantomeno non lo vedo come dovrebbe essere, forse anche e soprattutto per le scorie della campagna elettorale certamente difficili da smaltire.
Abbiamo tempo, tanto tempo, ma dobbiamo fare comunque in fretta perché la Città ci aspetta, la Città ci ha votato, la Città crede in noi.
Avv. Luigi Galiano
Capogruppo Francavilla Popolare (primo Partito di Francavilla Fontana)