Resa dei conti nel Pd, il segretario si dimette sbattendo la porta: «La sconfitta non è dipesa da me»

Fabio Zecchino

Dopo il turno di ballottaggio, che ha decretato la sconfitta di Maurizio Bruno e il trionfo di Antonello Denuzzo, volano stracci nel Partito democratico di Francavilla Fontana. Il segretario cittadino, Fabio Zecchino, si è dimesso in polemica con l’ex primo cittadino e il suo gruppo dopo che gli erano state addossate le responsabilità del risultato negativo al secondo turno delle amministrative. Secondo Zecchino, infatti, le colpe sarebbero, al massimo, da attribuire proprio a Bruno e ai suoi fedelissimi, e non del direttivo. Sta di fatto che prossimamente il circolo Pd della Città degli Imperiali – lontani ormai i fasti di questi ultimi anni – sarà commissariato. Qui di seguito e integralmente, la lettera aperta redatta dallo stesso Zecchino per spiegare la sua versione dell’accaduto:Nella mia qualità di Segretario dimissionario, al fine di evitare speculazioni politiche di qualsivoglia genere, sento forte l’obbligo di rendere pubblici alcuni sviluppi interni al Circolo del Partito Democratico di Francavilla Fontana e gli esiti di un dibattito, susseguente alle Amministrative 2018 che, pur con un risultato di tutto rispetto per la Lista del mio Partito, suffragato al primo turno con 2.450 voti, risulterà prossimamente commissariato oltreché per il sopravvenuto azzeramento del Direttivo anche per la richiesta avanzata, in tal senso, dallo stesso Gruppo dirigente nella riunione del 13/7 u.s.
Dopo aver superato brillantemente il primo turno del 10 giugno u.s., ottenendo circa 8.049 mila voti (37,23%) per Maurizio Bruno, espressione del Partito Democratico e 8 mila voti circa come Coalizione, al turno di ballottaggio del 24/6 u.s. venivano confermati sostanzialmente i voti al nostro Candidato Sindaco (8.288 pari al 47, 85%) pur in presenza di un numero inferiore di votanti. Tuttavia l’avversario Denuzzo si vedeva pressoché raddoppiare il numero dei suffragi (9.034 pari al 52,15%) rispetto ai precedenti 5.208 voti (pari al 24,09%).
Non è certo questa la sede per una disamina politica del risultato – per il quale rivolgo comunque un sentito e particolare ringraziamento a tutti i Candidati e le Candidate nella nostra Lista, in particolare quelle che per la prima volta si sono avvicinate al PD – ma è stato evidente come, tra l’altro, non sia arrivato chiaro e forte alla maggioranza dei francavillesi il messaggio di buon governo, dei tre anni e mezzo precedenti, di una Coalizione di Centrosinistra a trazione Partito Democratico.
A tal proposito, se una sconfitta è sempre responsabilità di tutti, è francamente assurdo che l’ex Candidato Sindaco, forte della totale libertà d’impostazione della campagna elettorale, abbia pensato poi di scaricare la stessa responsabilità unicamente sul Segretario del proprio Partito; lo stesso Segretario, ovvero il Sottoscritto, che all’indomani della caduta dell’Amministrazione (il 27/11 u.s.) non aveva atteso un solo minuto per ricandidare ancora Bruno, nonostante le ben note difficoltà di gestione delle relazioni politiche che avevano caratterizzato il suo mandato di Sindaco.
Ebbene: com’è prassi in qualsivoglia Partito, all’indomani del ballottaggio, ovvero della sconfitta di Maurizio Bruno, si è aperto un doveroso esame del voto, tra dimissioni dichiarate e non formalizzate per iscritto di due componenti della Segreteria e acredini probabilmente mai sopite per ragioni più personali che politiche.
Così in data 29/6 u.s. il Circolo ha proceduto alla rituale analisi, nel corso della quale ho espresso con schiettezza e lealtà il mio disappunto circa i grossolani errori, le cadute di stile e gli atteggiamenti di Maurizio Bruno che di fatto avevano alienato non poche simpatie dell’elettorato moderato, oltre a determinare l’isolamento della Coalizione; facevo, altresì, presente che tali osservazioni non erano frutto “del senno di poi” poiché, costantemente, avevo svolto in tutta la campagna elettorale una funzione di “grillo parlante” inascoltato!
All’esito di tale riunione, incredibilmente, l’ex Candidato Sindaco spalleggiato alcuni suoi “fedelissimi” e “fedelissime” della prima ora, ha tentato di attribuire al Sottoscritto la causa della sua mancata rielezione, preannunciando una vera e propria mozione di sfiducia se non avessi rassegnato le dimissioni e azzerato tutti gli organismi di Partito.
A tale ipotesi mi sono opposto categoricamente, perché era ben chiaro come si volesse far pagar “pesante dazio “ al Sottoscritto per la sua schiettezza. Ho quindi ribadito l’invito ad un confronto democratico, pur consapevole che avrei dovuto fronteggiare una vera e propria mozione di sfiducia, promossa proprio da chi, pochi giorni addietro, mi aveva addirittura “voluto” ed indicato pubblicamente, quale Assessore della propria Giunta municipale in caso di vittoria!
A fronte di tanta arroganza, in data 13/7 u.s. per i lavori dell’ultimo Direttivo del Circolo ho chiesto ed ottenuto la partecipazione di Rosetta Fusco, Segretaria del Partito Democratico provinciale.
In tale contesto è stato presentato un vero e proprio atto di sfiducia, a larga maggioranza, sottoscritto anche da ulteriori fedeli a Bruno dell’ultima e dell’ultimissima ora. Tutto ciò benché io avessi depositato un validissimo documento programmatico di rilancio del Partito (bocciato) e, soprattutto, nonostante i richiami alla responsabilità – non certo intimidatori né ricattatori – della Segretaria Fusco che, non rilevando alcuna responsabilità politica del Sottoscritto si complimentava addirittura per il lavoro svolto.
A conclusione del Dibattito e non avendo riscontrato ripensamenti da parte dei sottoscrittori del documento di sfiducia ho provveduto a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili nelle mani della Segretaria, che voglio qui ulteriormente ringraziare, Rosetta Fusco la quale, a seguire, ha preannunciato il commissariamento del Circolo.

Avv. Fabio Zecchino

 

 

 

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