Se ne va un altro pezzo di Oria: addio, Mario “Kenya”

Mario Ferretti De Virgilis, aveva 63 anni
In casi come questo, non è semplice neppure buttare giù due righe.
Nella tarda mattinata di oggi, Mario Ferretti, anche noto come Mario “Kenya” perché titolare del Bar Kenya in piazza Manfredi, a Oria, non è più tra noi. Mario non era semplicemente il titolare di un bar. Mario è stato fino a quest’oggi un pezzo di storia cittadina, un punto di riferimento per tante persone, giovani e no, che nel suo storico bar (apertura nel 1966) e in sua compagnia hanno trascorso grandi e bei pezzi di vita. Mario è stato l’ideatore della “movida” oritana, l’importatore di un modo di fare bar e pubblico intrattenimento che, fino al suo “la”, da queste parti (e non soltanto a Oria) non si era mai visto. Tanto per dire: al Kenya, già 30 anni fa, ci si poteva tranquillamente fare colazione, gustare dolci e gelati artigianali, consumare un aperitivo a mo’ di happy hour oppure un cocktail di quelli fatti bene. Generazioni di pubblici esercenti sono state sfornate da Mario, che ha anche cresciuto – a suon di consigli (“occhio e metodo”, ripeteva) e di consumazioni, spesso offerte da lui – pressoché ogni ragazzo che sia passato a fargli visita nel corso degli anni.
Il suo “Jeni, pigghiti ‘na cosa” è diventato un modo comune per invitate amici e conoscenti ad accomodarsi, a rilassarsi, a parlare e a raccontarsi, tra problemi, soddisfazioni, gioie e dolori.
Mario era l’amico di tutti, per molti anche una sorta di nonno, di zio e persino di papà. Il suo conforto, le sue dritte e la sua disponibilità non li ha mai fatti mancare ad alcuno, si trattasse di un ragazzo, di un suo coetaneo o di qualcuno più in là con l’età.
Della generosità di Mario è persino inutile parlare: quantificare il numero delle persone bisognose o in difficoltà cui ha offerto qualcosa sarebbe impossibile.
Con Mario se ne sono andati un bel po’ di piazza Manfredi, di spensierati momenti trascorsi conui e con gli amici al suo bar altrove. Se n’è andata quell’umanità – merce sempre più rata – che l’ha contraddistinto fino alla fine. Nonostante i problemi di salute degli ultimi tempi, finché ha potuto ha frequentato il suo posto di lavoro e di passione, il bar di tutti.
Solo un mesetto e mezzo fa:
“Ciao, Mario, comu stannu li cosi?”
“Uai, uai, ma putiunu sci puru pesciu, pruamu cu tiramu”.
Ci mancherai, zio Mario.
A Maria, Alessia e Andrea, che sapranno continuare egregiamente a portare avanti la tradizione, e a tutti gli altri familiari, giunga un fortissimo abbraccio.
[I funerali si svolgeranno domani, domenica 15 luglio, alle 16,30, nella basilica cattedrale]
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