Dallo scorso 3 luglio si era reso completamente irreperibile, ma i carabinieri in forza Reparto operativo del Comando provinciale di Brindisi sono riusciti a scovarlo a casa della convivente, proprio nel capoluogo adriatico. Quando ha sentito citofonare, il 28enne Domenico Di Santantonio ha tentato di fuggire da una finestra, ma ha desistito quando ha notato che i militari avevano “cinturato” l’area tutt’intorno. È rientrato nell’appartamento e ha tranquillamente aperto il portoncino d’ingresso. L’uomo, ora condotto in carcere, dal 20 giugno scorso era sottoposto ai domiciliari nella comunità “Arcobaleno” a Lecce, da cui si era però allontanato una settimana fa. Oltre all’ultima evasione, gli erano già stati contestati reati quali rapina a mano armata in concorso, violazione degli obblighi della sorveglianza speciale e concorso nella detenzione di una pistola (impiegata nella rapina).Quest’ultimo colpo fu messo a segno il 3 febbraio scorso a Sava (Taranto), dove una coppia di giovani a volto scoperto prese d’assalto una gioielleria. Gli uomini dell’Arma acquisirono le immagini. I due entrarono nell’esercizio fingendosi interessati all’acquisto di preziosi, ma quando la titolare e il coniuge mostrarono loro dei braccialetti in oro da donna, uno dei rapinatori estrasse l’arma da sotto il giubbotto e la puntò contro i gioiellieri. Nel frattempo, l’altro scavalcò il bancone e fece incetta di gioielli. Il bottino fu di 10mila euro circa. Successivamente, ecco la fuga a piedi.
I filmati del circuito di sorveglianza, trasmessi a tutti i Comandi dei carabinieri della provincia di Taranto e delle altre confinanti, hanno consentito di riconoscere gli autori della rapina. In particolare, un carabiniere in forza al Comando provinciale di Brindisi ha riconosciuto, per fattezze fisiche e postura, proprio Di Santantonio, già noto e infatti sorvegliato speciale di pubblica sicurezza.
L’immediata acquisizione della sua foto segnaletica, mostrata alle vittime, ha avvalorato i sospetti a suo carico, in quanto indicato come il rapinatore non armato. Rintracciato no lontano da casa sua, anche in quella circostanza, alla vista degli investigatori, tentò di fuggire per sottrarsi alla cattura, ma fu bloccato. I militari rilevarono l’esatta corrispondenza degli abiti da lui indossati con quelli immortalati dalle telecamere al momento della rapina.
Nell’occasione fu dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina aggravata in concorso con persona da identificare e per la violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.