Intorno alla mezzanotte di ieri (martedì 3 luglio) al culmine di un litigio in un bar di San Vito dei Normanni, ha sparato cinque colpi di pistola calibro 6,35 all’indirizzo di un 33enne già noto alle forze dell’ordine (Rocky Ancora, residente a Carovigno, raggiunto da quattro proiettili agli arti inferiori, trasportato in ospedale, ma non in pericolo di vita). Dopodiché si è dato alla fuga. I carabinieri si sono da subito messi a cercare il 42enne sanvitese Francesco Turrisi, il quale si era però nascosto a casa di un amico, a suo dire dopo aver litigato con la moglie. L’uomo si è costituito negli uffici della Compagnia dell’Arma di San Vito quand’erano da poco trascorse le 4 del mattino. Nel frattempo, i militari avevano già messo quasi a soqquadro la città di San Vito, dove avevano eseguito una decina di perquisizioni domiciliari e allestito numerosi posti di blocco. L’arma, ritrovata dagli investigatori, è risultata giocattolo, ma modificata, idonea allo sparo e con ancora in canna un colpo inesploso. Turrisi è stato sottoposto all’esame dello stub – il cosiddetto guanto di paraffina per reperire tracce di nitrato di ammonio e materiale esplodente su pelle e indumenti – è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto (tentato omicidio) e successivamente condotto nel carcere di Brindisi.