Non indusse sua figlia a fumare spinelli. Lo scorso 18 maggio, il 40enne di Oria F.L.C. è stato assolto dal Tribunale di Brindisi con la formula “perché il fatto non sussiste”. L’uomo era stato in precedenza denunciato dall’ex compagna – una 38enne oritana – preoccupata per il fatto che il primo avesse indotto l’allora 15enne, nata dalla loro relazione, ad assumere sostanze stupefacenti.
Il difensore del 40enne, l’avvocato Raffaele Pesce del Foro di Brindisi, nel corso dell’istruttoria dibattimentale ha fatto emergere come fosse stato il suo assistito a informare la madre della ragazzina di aver messo alla prova la loro figlia: le aveva offerto delle (finte) canne per sondare se fosse solita consumare droghe, come aveva sentito dire in paese.
La madre rimproverò la ragazzina, che – convinta di aver fumato per davvero dell’hascisc – negò di aver mai assunto droghe prima di allora. La genitrice decise allora di denunciare il suo ex, che peraltro aveva già denunciato in precedenza per maltrattamenti in famiglia e stalking. Nessun esame tossicologico sulla minore fu disposto nell’immediatezza dei fatti.
Il 15 novembre 2016, il Gip Stefania De Angelis accolse la richiesta del Pm Francesco Carluccio e rinviò a giudizio il 40enne per aver indotto la minore a fumare in tre distinte occasioni (il 4, il 5 e il 7 agosto dello stesso anno).
Il resto è storia recente: al termine del dibattimento, il collegio giudicante (formato dal presidente Geneantonio Chiarelli, oltre da Francesco Cacucci e Barbara Nestore giudici a latere) ha dato credito alla versione fornita dall’imputato e dal suo legale e ha mandato assolto il primo. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni.