Nei giorni scorsi il Partito Democratico francavillese si è cimentato in uno sgradevole esercizio di ipocrisia, incurante di fare strame di quel minimo di pudore che sempre deve accompagnare anche la più indecorosa iniziativa politica. Il fatto. Facendosi scudo di un tema (apparentemente) generale, ovverosia il rispetto da parte della SIS srl- Società Concessionaria del servizio di gestione delle aree di sosta a pagamento – degli impegni assunti con imprecisati interlocutori, quello che un tempo fu il partito di tutti i lavoratori (ancora oggi lo è: ma solo di quelli che votano il Pd locale), con un accanimento tanto spregiudicato, quanto spregevole, ha mobilitato le sue “autorevoli” truppe per scongiurare l’assunzione (peraltro, a quanto è dato sapere, “a tempo”) di un lavoratore ex Multiservizi ed ex Cerin, reo di essere “allergico”, non tanto alla sinistra in genere, quanto a quel tipo di sinistra che vede nei piddini francavillesi la sua più controversa espressione. Un atto di autentico banditismo politico consumato ad personam, di cui non c’è traccia nella storia politica locale.
Al momento non è dato sapere quale potrà essere l’evoluzione (o l’involuzione) della vicenda, ma alcuni punti necessitano di una definitiva chiarezza. Il Partito Democratico, con la sua nota si è rivolto al dott. Aprea perché “valutasse l’opportunità di una nuova assunzione da parte della SIS srl a fronte di impegni disattesi dalla stessa SIS nei confronti degli altri dipendenti e di contratti in essere non ancora stabilizzati e a sole 18 ore settimanali”.
Ebbene, Progetto per l’Italia si rivolge al Commissario Aprea affinché verifichi quali siano stati i motivi per i quali alcuni tra gli ex dipendenti della vecchia Multiservizi, addirittura nel passato utilizzati proprio nel servizio di gestione delle aree di sosta a pagamento, ancora ad oggi non siano stati assunti. Tutto ciò nonostante costoro potessero vantare maggiori titoli di altri. Peraltro, proprio nei giorni scorsi è avvenuto un fatto, direttamente collegato alla vicenda, che andrebbe – esso sì! – chiarito in tutte le sue sfaccettature: l’ex consigliere comunale Antonio Camarda, uno dei giovani che maggiormente si è fatto sentire nell’ultima consiliatura all’interno della ex maggioranza, con una onestà intellettuale senza precedenti ha ammesso esserci state sollecitazioni alla Sis per l’assunzione di alcuni lavoratori. Sia ben chiaro, nulla contro questi lavoratori! E peraltro, Progetto per l’Italia, che pure avrebbe potuto, non ha mai inteso speculare o strumentalizzare su tali assunzioni. Per noi i lavoratori sono tali al di la della maglietta politica che indossano. Ma quando il Partito Democratico, con una impudenza per davvero singolare, va ben oltre i limiti del lecito e del consentito, sostenendo non tanto battaglie ad personam, ma contra personam, ebbene, in tal caso non è più possibile tollerare tali inconsulte provocazioni. A questo punto, come non porsi alcuni interrogativi di non poco conto, quali, ad esempio, i criteri utilizzati sino ad ora dalla Sis per fare fronte alle assunzioni. Così come sarebbe opportuno conoscere gli sponsor della prorogatio concessa ad un professionista, destinato a concludere la sua collaborazione professionale allo scadere del mandato del Sindaco Bruno, e che, invece, fu beneficiato proprio da una prorogatio che ad altri non è sicuro che sarebbe stata concessa.
Anche in quel caso Progetto per l’Italia tenne uno stile e una condotta di cui non si è mai pentita, anche se una riflessione da qualche giorno lo arrovella: se essere corretti paghi, con il rischio, però, di passare per beoti; oppure, sia molto più utile mutuare atteggiamenti, comportamenti e modelli d’interpretazione delle regole dal Pd francavillese. Una cosa comunque è certa: in qualsiasi caso, questa brutta storia avrà un prosieguo.
Progetto per l’Italia
Avv. Euprepio Curto