Dall’inizio di quest’anno (2018) i carabinieri dipendenti dal Comando provinciale di Brindisi hanno arrestato 21 persone per il reato di evasione (dai domiciliari o dalla detenzione domiciliare).
Del reato di evasione, contemplato dall’articolo 385 del codice penale risponde sia colui il quale evade dagli arresti domiciliari che dalla detenzione domiciliare, due istituti giuridici differenti. Si tratta in entrambi i casi di misure finalizzate a deflazionare la popolazione carceraria consentendo di espiare la pena anche tra le mura domestiche. Gli arresti domiciliari sono una misura cautelare personale coercitiva di natura provvisoria, poiché il destinatario di essi non è stato ancora condannato in maniera definitiva. Con tale provvedimento il magistrato prescrive all’imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza.
La detenzione domiciliare consente al soggetto condannato a una pena detentiva di espiarla nella propria abitazione o in un altro idoneo luogo di dimora o in un luogo pubblico di cura e di assistenza. Pertanto, a differenza degli arresti domiciliari, che sono una misura cautelare “provvisoria”, la detenzione domiciliare è dunque un regime di espiazione della pena a cui vanno assoggettati coloro i quali sono stati condannati in maniera definitiva.