
Lo scorso 25 marzo si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Compagnia d’Arma “Milites Friderici II”.

“Un avvenimento importante, nella consueta pratica democratica, che è stato vissuto intensamente da tutti i soci, poiché è stato l’ennesimo atto d’insegnamento, di pedagogia della vita, di cui si è fatta esperienza nelle mura della nostra sede.
Il Prof. Ennio Suma, Presidente dimissionario, Fondatore della Compagnia, “padre” per ogni miles e ogni ragazzo che nei quindici anni di attività si è avvicinato alla nostra Associazione, ha deciso di non ripresentare la sua candidatura al direttivo, facendo seguito ad una commossa serata di ferragosto di 2 anni fa.
L’atto di lasciare che i suoi allievi camminino da soli, con le proprie gambe e le proprie idee, forti dell’esperienza che lui stesso ha contribuito a costruire e formare, è l’apice di un processo d’insegnamento lungo una vita, che non si è fermato alla richiesta di pensionamento dai banchi di scuola, dalle aule della pubblica istruzione, ma è persistito in ogni suo atteggiamento, in ogni sua parola che, dolce o dura, ha rivolto ai suoi ragazzi.
Per questo tutta la Compagnia d’Arme vuole ringraziare l’uomo che l’ha fondata, fidandosi con coraggio -e con un pizzico di follia- di un gruppo di quindicenni che volevano vivere la storia al di fuori delle pagine dei libri, guidandoli e formandoli fino a diventare oggi gli uomini che sono, aggregando moltissimi ragazzi e ragazze che possono, adesso, chiamare con serenità l’Associazione di cui fanno parte “famiglia”.

Si apre un nuovo periodo di lavoro per il nuovo Consiglio, formato dal Presidente Cosimo Candita, il Vicepresidente Gabriele Destefano, il Segretario Pierpaolo Arpa, il Tesoriere Gianluca Trani, i Consiglieri Luca Carbone, Cosimo Chiedi e Massimo Di Noia, nella cui esperienza e capacità la Compagnia ha dimostrato di credere con un suffragio netto e un consenso amplissimo.
Siamo tutti certi che saranno anni pieni e stimolanti, per chi è abituato a imparare dal passato senza dimenticarlo, perché possa essere fattibile e concreta una spinta verso un futuro più roseo e teso al continuo miglioramento”.