Il fermento inizia ad animare le case: è già martedì, molti preparativi devono essere ultimati di buona lena. Domani sarà il giorno dei “piatti” e inizieranno a circolare i dolci tipici della più antica tradizione francavillese. Oggi si può già impastare: farina, acqua, uova per l’immancabile “palomma”, una vera leccornia che può essere sia dolce sia salata. E poi ancora i dolcetti in pasta di mandorle, l’elaborato “Picurieddu ti Pasca”. I bambini intanto, accanto alla cucina, sono alle prese con le decorazioni dei loro piatti, piccoli baldacchini realizzati con cestini o legno, contenenti germogli di grano: colori, fiori, addobbi. Una ritualità che si ripete nel 2018 ma che è portatrice di retaggi culturali antichissimi, risalenti alla storia antica fin dalla sua fase arcaica. Lo storico Rosario Jurlaro fa notare, a proposito dei preparativi appena descritti, di come siano incredibilmente accostabili a quello stesso fervore che animava le donne greche nel III secolo a.C., quando si accingevano a rievocare, nel loro culto, la morte del dio Adone: «[…] le donne lavoran pasticci in madia, fior di tutte le sorte mescolando con candida farina, e quanto fassi di liquido olio e saporito miele».
I bambini non lo sanno, ancora non possono conoscere la storia culturale, il carico etnologico che si portano dietro in questi semplici gesti che accompagnano le loro abitudini in settimana santa: ci sarà tempo per capire quanto sia antico e prezioso il nostro sangue greco-romano, adesso è il momento di concentrarsi solo sul piatto, che deve essere il più bello, il più ricco, il più ammirato.
C’è tempo fino a domani mattina per prendere parte, con il proprio piatto, al concorso organizzato dal Centro Culturale Francavillese “Rosa Tardio”. I piatti vanno consegnati presso la sede in via F. Ribezzo 9 dove, fino al 2 aprile, saranno esposti in una mostra dal titolo “Cc’è ti piaci lu piattu mia?”. Per l’occasione sarà emessa e distribuita a tutti i visitatori una cartolina commemorativa, “Cristu alla canna – Disegno Scuola d’Arte francavillese del 1700”. I piatti giudicati più belli saranno premiati durante la cerimonia del 3 aprile.
Ancora un giorno di tempo per visitare invece, in sede, la mostra collettiva di pittura, scultura e cartapesta, “La settimana santa nell’arte”.
L’insieme degli eventi, che sono il segno tangibile della sentita partecipazione del Centro Culturale alla tradizione francavillese, fa parte della rassegna “Dalla Passione alla Resurrezione di N. S. Gesù Cristo”, giunta alla XXVIII edizione. I soci offrono anche l’opportunità agli appassionati di fotografia di cimentarsi nella bella impresa di raccontare la Settimana Santa 2018 attraverso gli scatti fotografici. La consegna delle foto dovrà avvenire tassativamente entro il prossimo 15 aprile, e le opere selezionate saranno esposte in una mostra organizzata ad hoc.
Il rito più colorato e fantasioso tra le tradizioni popolari francavillesi è, come accennato, sicuramente quello de “lu piattu”: cestini e cassette riempiti di cespi di grano germogliati e decorati con carta, nastri e stoffe colorati. Il Mercoledì Santo i bambini lo portano in giro bussando alle porte e ricevendo in cambio doni dopo aver formulato la domanda “Ccè ti piaci lu piattu mia?” (Ti piace il mio piatto?). Gli stessi “piatti” addobberanno poi i sepolcri delle varie chiese il giorno dopo.La signora Rosa Laviola, per omaggiare il ricordo della figlia Patrizia Leone a un anno dalla sua scomparsa e mantenere in vita questa tradizione, ha deciso di donare ben 26 piatti a 26 fortunati bambini della città. I piatti sono tutti stati creati ed elaborati da Rosa durante un mese di costante lavoro. Questa mattina a Castello Imperiali interverranno il commissario Guido Aprea, l’ideatrice dell’iniziativa, Sandro Rodia (responsabile Ufficio informazioni turistiche) e Giuseppe Leone.
Al di là di queste usanze, anche oggi la riflessione evangelica sarà rivolta al tradimento di Gesù per opera di Giuda, esempio per eccellenza della cattiveria umana. È il bacio del traditore che decide la sorte terrena del Salvatore, è da quel bacio che prende le fila tutta la Settimana Santa. E, domani, saremo pronti per entrare nel vivo di quel viaggio tra Bene e Male, Luce e Tenebre, Morte e Vita che segna la storia della passione.
Ilaria Altavilla