Quando le elezioni politiche sono ormai alle spalle e quelle amministrative quasi alle porte, il centrodestra unito di Francavilla Fontana non ha ancora un candidato sindaco da contrapporre a Maurizio Bruno, Antonello Denuzzo e Pietro Iurlaro. In questi mesi non sono certamente mancate le idee e i tentativi, ma dopo i “no” incassati dall’imprenditore Mino Distante, dal ginecologo Salvatore Benizio e dall’avvocato Micky Fino, nei giorni passati ha gentilmente declinato l’invito anche il primario oncologo Saverio Cinieri.
Quest’ultimo ha ringraziato i suoi interlocutori (Gino Vitali e Uccio Curto) ma non ha potuto accettare la proposta in quanto troppo impegnato sul piano professionale per potersi dedicare seriamente alla campagna elettorale e poi, eventualmente, all’amministrazione della Città degli Imperiali. Saranno giorni intensissimi, quindi, i prossimi per la coalizione che comprende Forza Italia, Progetto per l’Italia, Fratelli d’Italia, Noi Centro, che potrebbe anche decidere di pescare al suo interno. Le ipotesi, in quest’ottica, sono quelle che conducono al capogruppo consiliare uscente Mimmo Bungaro e ai freschi ex consiglieri comunali Gianni Capuano e Sara Milone.
Qualche giorno fa, in una chat Whatsapp di Fi, è circolato anche il simbolo di un’ipotetica lista civica a sostegno di Bungaro (vedi immagine) col suo slogan RipartiAmo Francavilla. Intanto, però, è spuntato anche un altro nome: quello del titolare dei bar-gelaterie “Giba” Giovanni Lopalco anche noto come Gibbone. Sempre sui canali social, circola una foto (vedi immagine) che lo propone quale aspirante primo cittadino.
Non è ancora chiaro se si tratti di una trovata di marketing o dell’annuncio di una sua effettiva discesa in campo. In ogni caso, i tempi stringono e il centrodestra non può perdere troppo altro tempo, anche perché gli altri sono in marcia già da un po’ (Bruno, addirittura dal giorno successivo alla sfiducia incassata in Consiglio comunale).
L’ufficializzazione del candidato potrebbe quindi giungere nei primi giorni della prossima settimana o comunque prima di Pasqua. Stesso discorso anche per Rifondazione comunista – dopo l’addio alla cosiddetta coalizione pluralista che fa capo a Denuzzo – per il Movimento 5 Stelle, con i pentastellati locali che ancora gongolano – e ne hanno tutto il diritto – per il risultato nazionale ma che sono consapevoli di come, a livello locale, per loro ci sarà tantissimo da sudare.