Tre “soli” candidati sindaco, a fronte di almeno sei potenziali, per ora, a Francavilla Fontana: Maurizio Bruno, Antonello Denuzzo e Pietro Iurlaro (in ordine di ufficializzazione) sono ancora in attesa di conoscere i loro altri sfidanti. Un primo sicuramente dovrà esprimerlo il centrodestra unito (o quasi), un secondo i 5 Stelle, un terzo Rifondazione comunista (da poco fuoriuscita dalla coalizione a sostegno di Denuzzo).
La situazione più impantanata, se così si può definire, sembra proprio quella del centrodestra. Nei mesi e nei giorni passati, i tentativi di trovare la quadra ci sono stati, ma nessuna delle figure ipotizzate e interpellate ha dato la sua disponibilità. Hanno gentilmente declinato le offerte l’imprenditore Domenico Distante, il ginecologo Salvatore Benizio e l’avvocato Michele Fino. Nomi esterni, di appartenenti alla cosiddetta società civile, i loro, che avrebbero consentito di superare le ambizioni, le rivalità e i conseguenti veti incrociati intestini.
Dopo questi tre “no”- diverse le motivazioni per ciascun singolo caso – riprende quindi corpo l’idea di pescare all’interno. Circolano ancora su tutti, per esempio, i nominativi di Mimmo Bungaro e Gianni Capuano, ma anche quello della quota rosa Sara Milone. In quanto espressione di partito, per giunta di un unico partito, Forza Italia, questo terzetto non è però ritenuto particolarmente aggregante.
E, allora, probabilmente si dovrà guardare ancora fuori dal perimetro dell’ipotetica coalizione (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Progetto per l’Italia, Noi centro, La voce di Francavilla, forse Noi con l’Italia – Udc) per scongiurare un’ennesima, sanguinosa scissione come quella che, nel 2014, di fatto consegnò la città a Bruno e al suo centrosinistra originario (con dentro la sinistra del Prc e di Sel, oltre che il Pd e Noi ci siamo).
Uno dei percorsi praticabili, per quanto irto di difficoltà, condurrebbe diritto a un’alleanza con l’ex azzurro e senatore uscente (in quota Ala) Pietro Iurlaro. Chissà che, alla fine, tra quest’ultimo e le altre anime del centrodestra francavillese non possa tornare il sereno, in un patto tra gentiluomini per riconquistare Castello Imperiali.
L’impressione è che sarà comunque necessario attendere l’esito delle elezioni politiche, ormai alle porte, per saperne di più. Il termine massimo per sciogliere ogni riserve pare comunque “prima di Pasqua”.
Se il centrodestra si dovrà dare una mossa, altrettanto dovranno fare – sempre dopo il 4 marzo – il Prc e i grillini.
I comunisti, cofondatori del progetto “La città futura”, hanno detto addio al loro iniziale candidato Denuzzo dopo l’ingresso nella cosiddetta coalizione “pluralista” di “Idea per Francavilla” (con a capo l’ex candidato sindaco Domenico Attanasi). Questo allargamento “a destra” proprio non è piaciuto ai rifondaroli, che a questo punto potrebbero ritrovarsi a dover esprimere una candidatura autonoma e perlopiù di testimonianza.
Saranno della partita anche i pentastellati che, come ormai quasi quattro anni fa (nel 2014 la scelta ricadde su Maria Caniglia, che prese poco meno del 6 per cento al primo turno), individueranno tra i loro iscritti o simpatizzanti una figura da contrapporre a tutto e a tutti.
Oltre che sui nomi, ovviamente, ci si concentra sulla formazione delle liste: sarebbero cinque, per il momento, quelle a sostegno di Bruno; tre o forse quattro quelle che oggi appoggiano Iurlaro e altrettante quelle a supporto di Denuzzo; almeno sei quelle per il futuro candidato di centrodestra; una o due per il prescelto di Rifondazione; una soltanto per i 5 Stelle. Non si escludono, comunque, ulteriori scissioni e colpi di scena.