Il 24 gennaio 2017, colto da un improvviso raptus di gelosia – peraltro ingiustificato e causato dalla sua malattia – imbracciò il suo fucile da caccia per poi sparare un colpo a bruciapelo all’indirizzo di sua moglie – intenta a stirare – e la ferì al volto. È stato assolto dal Tribunale di Brindisi – in abbreviato – perché incapace d’intendere e di volere il 79enne francavillese R.B., difeso dall’avvocato Gianpiero Ignazzi del Foro di Brindisi. Quel giorno di poco più di un anno fa, intorno all’ora di pranzo, l’uomo fu trovato nella sua casa dalla polizia locale di Francavilla Fontana con ancora l’arma tra le mani. Agli operatori della Municipale e poi anche ai carabinieri dichiarò di aver agito per gelosia (ma per fatti risalenti, pare, ad decenni prima). Dopo essere stato disarmato (con conseguente sequestro del fucile da caccia, regolarmente detenuto) il 79enne fu dunque arrestato. La vittima, ferita tra l’orecchio e lo zigomo sinistri, fu condotta in ospedale e sottoposta a un delicato intervento chirurgo-plastico ricostruttivo. Di ieri (martedì 13 febbraio) la sentenza di assoluzione in primo grado: il collegio giudicante ha tenuto conto della perizia medica cui, su richiesta dell’avvocato Ignazzi, era stato sottoposto l’imputato. Il perito ha stabilito che no, in quel frangente l’anziano non era consapevole di ciò che stava facendo. Una conclusione compatibile, peraltro, coi suoi problemi di salute.