Che quell’incrocio (non a caso, ribattezzato “della morte”) fosse e fosse ormai percepito come molto pericoloso era testimoniato, oltre che dai numerosi incidenti – anche, purtroppo, mortali – dalla presenza di un nutrito comitato civico per invocare la costruzione di una rotatoria: “Una rotonda per la vita”, lo chiamarono.
Oggi, dopo anni di promesse e speranze, quel rondò è stato finalmente inaugurato e, con ogni probabilità, il numero dei ferimenti e dei decessi in corrispondenza dell’intersezione tra le strade provinciali Torre Santa Susanna – Mesagne e Oria – Cellino San Marco calerà sensibilmente.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina, sabato 3 febbraio, alla presenza del presidente (facente funzioni) della Provincia di Brindisi, Domenico Tanzarella, del commissario straordinario del Comune e della polizia locale di Torre Santa Susanna, nel cui agro ricade quel tratto di strada, e di una delegazione del comitato “Una rotonda per la vita”, che ha posato una stele in marmo a testimonianza della sua battaglia orgogliosamente (e non senza difficoltà) vinta.
Un comitato che nei mesi scorsi aveva pure raccolto circa 1.600 firme per sollecitare la realizzazione dell’opera pubblica e il cui appello, nonostante le ristrettezze economiche, era stato accolto dall’ente provinciale, a suo tempo guidato da Maurizio Bruno. Il dirigente dell’Ufficio tecnico, ingegner Vito Ingletti, e gli altri funzionari pubblici sono riusciti – raschiando, quasi letteralmente, il fondo dei forzieri provinciali, praticamente il fondo di un barile ormai vuoto – a reperire le risorse per mettere in sicurezza questo e altri tratti stradali del Brindisino ritenuti più a rischio.
D’ora in poi si spera che il tasso di sinistrosità e mortalità di questo trafficato intreccio viario possa sensibilmente calare, dopo le tragedie degli ultimi anni.