Tutt’altro che un semplice B&B, piuttosto una casa di tolleranza, un centro “massaggi” a luci rosse con tanto di annunci sui siti internet. I militari della guardia di finanza in forza alla tenenza di San Pietro Vernotico hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi – a carico del 68enne G.O., gestore della struttura e indagato per sfruttamento della prostituzione (con precedenti specifici), e di due donne, indagate per favoreggiamento della prostituzione. Nell’occasione è stato anche sottoposto a sequestro preventivo l’immobile (valore circa 250mila euro), sito alla periferia di Cellino San Marco, lungo la strada provinciale per San Donaci, in quanto strumentale all’esercizio dell’attività illecita.
L’inchiesta della Procura di Brindisi – fascicolo nella titolarità del sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro – fu avviata nel marzo 2017 a seguito di un controllo fiscale da parte dei finanzieri al comando del luogotenente Alfredo Proto. Quel controllo consentì di scoprire come il bed and breakfast fosse del tutto sconosciuto al fisco e sprovvisto delle necessarie autorizzazioni, che nessuna comunicazione degli ospiti era mai inviata alle Autorità, ma anche di far emergere ben altri tipi di reati: un presunto giro di prostituzione in spregio della Legge Merlin (con la quale furono messe al bando le case chiuse).
Gli uomini delle fiamme gialle eseguirono intercettazioni telefoniche e ambientali, sopralluoghi, pedinamenti, riprese sia dentro (registrate anche delle scene di sesso) che fuori dall’esercizio e, ovviamente, ascoltarono numerosi testimoni (tra i quali diversi clienti).
Le investigazioni certosine permisero anche di identificare quattro donne dedite al meretricio: una 35enne di Cellino San Marco, una 60enne residente in provincia di Taranto, una 50enne della provincia di Napoli, un’extracomunitaria di origini dominicane. Queste – stando alle risultanze investigative – sarebbero anche state indottrinate dal titolare su come soddisfare i clienti. Una delle prostitute è indagata per favoreggiamento: è risultata aver stipulato, al posto del titolare, il contratto di affitto di una porzione del B&B in cui avvenivano gli incontri a luci rosse. Indagata per favoreggiamento anche l’amministratrice della struttura ricettiva: aveva messo a disposizione del gestore l’appartamento al primo piano dell’immobile e percepito da lui il relativo affitto dopo aver stipulato il contratto di locazione con una delle prostitute; la stessa amministratrice, inoltre, si occupava della gestione delle pulizie e della preparazione delle camere da letto.
Di qui l’informativa inviata dai finanzieri alla Procura, la conseguente richiesta e, infine, l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare a carico del gestore, dell’amministratrice e di una delle prostitute: il primo è finito ai domiciliari, le altre due sono indagate a piede libero.