Dopo circa un decennio, Salvatore Incalza ha rassegnato le sue dimissioni da presidente dell’Associazione Antiracket di Francavilla Fontana e ha ceduto il testimone a Cosimo Torino – un altro socio storico del sodalizio – mentre sui vice saranno Leonardo Bianco e Giacinto Ribezzo. La decisione del presidente uscente è stata dettata dal sopraggiungere di altri impegni di natura personale.
«Il mio saluto e il mio ringraziamento – fa sapere Incalza – vanno alle forze dell’ordine e in particolare alla Compagnia dei carabinieri di Francavilla Fontana, che in questi anni è sempre stata disponibile, ma anche alla Prefettura, alla Questura e al Comando provinciale dell’Arma di Brindisi, anch’essi sempre pronti a recepire qualunque segnale da parte nostra e a correre in aiuto dei cittadini».
«Saluto anche tutti i commercianti, imprenditori, artigiani e semplici cittadini, ribadendo l’appello a denunciare qualunque illegalità o tentativo di imposizione da parte di “chiunque” non dimenticando che l’attuale calma sul territorio francavillese la dobbiamo anche al coraggio di tanti imprenditori che ci hanno messo la faccia e hanno sempre ribadito alla criminalità il loro diniego a sottostarle e che, anzi, sprezzanti del pericolo, nel 1997 hanno sottoscritto con atto notarile la nascita dell’Associazione», prosegue Incalza.
«Tutto questo – sottolinea – accadeva sotto la pressione dei criminali che, con l’uso di esplosivo e armi da fuoco, collezionavano attentati per terrorizzarci e costringerci al passaggio successivo, cioè quello dell’imposizione del pizzzo».
«La nostra ferma determinazione – aggiunge – insieme all’appoggio delle forze dell’ordine ha fatto sì che il fenomeno ai danni degli imprenditori si spegnesse, così tutti noi ci siamo convinti dell’utilità di stare insieme e fare fronte unico sotto la bandiera dell’Antiracket creata dal nostro presidente Tano Grasso, sempre disponibile a consigliarci per il meglio».
«Conviene a tutti dunque – conclude – mantenere sul territorio il presidio dell’Associazione Antiracket, formato da cittadini inseriti in svariati contesti e attività e quindi in grado di lanciare l’allarme sul nascere qualora ci fosse una recrudescenza di attività criminali fuori dalla “norma”.
Gli succede, come scritto in precedenza, Torino, il quale negli ultimi due lustri ha già recitato un ruolo attivo nell’associazione, essendosi occupato dei rapporti con le istituzioni e con alcune vittime dell’usura. Grande è stato il suo impegno per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole.