C’era una volta il mercato settimanale di Oria… Oggi solo desolazione

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Quando, ormai quasi 25 anni fa, il mercato settimanale del mercoledì a Oria fu spostato dal centro alla periferia, si cercò di arginare un fenomeno in fortissima crescita.
I dintorni di via Torre Santa Susanna (via Fontana del Principe, via e vico Gualberto de Marzo, ecc.) non erano più sufficienti per i numerosi mercanti e per le migliaia – sì, migliaia – di compratori che giungevano anche dai comuni limitrofi.
L’area di via Frascata, viale Ippocrate, via Curtatone e Montanara sembrò (e, dopo il classico rodaggio, si rivelò) una scelta felice.
Lo è stata, una scelta felice, fino ad almeno due-tre anni fa, quando è cominciato un declino tanto rapido quanto inesorabile.
Le foto a corredo di questo post sono state scattate, proprio stamattina, da un residente nella “nuova” area mercatale, e sono piuttosto desolanti (eufemismo): non s’intravedono bancarelle né clienti. Nulla, neppure la nebbia. Ma perché?
Le ragioni possono essere molteplici. Innanzitutto: per quale motivo un commerciante, al mercoledì, dovrebbe preferire Oria a centri magari più frequentati? Altra faccia della stessa medaglia: perché un compratore dovrebbe preferire Oria se la mercanzia è pochissima?
Una delle ragioni è stata indicata da più parti nel mercatino del lunedì in via De Filippo, meno esteso ma senza dubbio di maggior successo (anche se, di recente, chiuso dal commissario prefettizio per inagibilità: nessun bagno pubblico).
Può essere un motivo, ma forse non è il principale.
Le ragioni, allora, sono probabilmente soprattutto di carattere economico: se la gente è poca e spesso neanche compra, chi glielo fa fare a un ambulante di pagare (a caro prezzo) lo “spunto” o “jolly” che dir si voglia?
E se i prezzi dei prodotti non sono poi così convenienti come un tempo, chi glielo fa fare a un cittadino – oritano e no – di frequentare il mercato di Oria, per giunta in periferia?
I pensieri e le riflessioni possono essere tanti, insomma, ma un dato di fatto – come dimostrano anche le immagini – è che, da qualche tempo, il mercato settimanale di Oria è moribondo, se non proprio morto.
L’analisi del fenomeno e la ricerca delle soluzioni (solo due esempi banali: riduzione delle tasse comunali e servizio navetta dal centro alla periferia) spetteranno, anche in questo caso, alla prossima Amministrazione comunale. Sembrerà, forse, una fesseria, ma anche da cose – apparentemente piccole – come un mercato settimanale, si vede e si giudica la capacità attrattiva di un luogo: prim’ancora di pensare a grandiosi progetti per rilanciare le cosiddette Attività produttive, i prossimi aspiranti sindaco (e poi il sindaco o la sindaca) s’interessino anche d’incentivare la partecipazione attiva (mercanti) e passiva (clienti) al mercato settimanale.
Se un domani si riuscisse nell’intento, successivamente si potrebbe cominciare a pensare a turismo, economia locale e altri temi similari che, nelle loro genericità e scarsa concretezza, sicuramente e giustamente troveranno, senza dubbio alcuno, ampio spazio nei prossimi programmi elettorali.

El. Zanz.
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