Situazione ormai intollerabile. Gli operatori della polizia locale di Francavilla Fontana “minacciano” d’intentare una causa contro il loro datore di lavoro – il Comune – che, da tempo, li costringerebbe a faticare più del dovuto e ne calpesterebbe i diritti contrattuali: in 21 si sono rivolti allo studio legale Andrisano e, per il tramite dell’avvocato Giovanna Rosso, hanno inviato una dettagliata lettera al commissario straordinario Guido Aprea, al segretario generale Antonio Bianchi e ai dirigenti Antonio Cito (Polizia locale) e Gabriele Falco (Servizi finanziari). I lavoratori lamentano, in particolare, tutta una serie di presunte irregolarità nel trattamento loro riservato, a partire dal mancato rispetto del contratto decentrato approvato il 31 dicembre 2015. La maggior parte degli uomini e delle donne in forza al Comando di via San Vito sostiene: di essere impegnata per 36 ore settimanali anziché per 35; di riposare ogni otto giorni lavorativi anziché ogni sette; di percepire a singhiozzo l’indennità di rischio; di poter contare soltanto su tre ore pro capite di straordinari; di non percepire nei tempi stabiliti i corrispettivi per progetti o manifestazioni che esulano dal normale orario di servizio; di dover compensare gli straordinari con turni di riposo pur di non ricevere il dovuto corrispettivo economico; di non disporre di buoni pasto quando l’orario di lavoro si estende oltre l’orario; di non poter contare su di un adeguato fondo di assistenza e previdenza. L’avvocato Rosso scrive a chiare lettere che si è in presenza di una violazione sistematica dei diritti dei lavoratori che finisce purtroppo per incidere negativamente anche sul rendimento individuale e collettivo del Corpo. Della questione – a quanto si apprende – si sono già occupati i destinatari della missiva, che hanno sostanzialmente riconosciuto le lagnanze dei dipendenti comunali e assicurato che le spettanze relative ai progetti previsti dall’articolo 208 del Codice della strada saranno erogate entro il prossimo mese di marzo, mentre gli altri problemi saranno trattati e possibilmente risolti “in maniera celere e non conflittuale”. Discorso diverso per le indennità di rischio, che sono subordinate alla copertura finanziaria garantita dall’ente e devono essere discusse e concordate in sede di delegazione trattante. In ogni caso, si tratta di rimostranze solo parzialmente risolvibili dalla gestione commissariale poiché – ha fatto sapere il dottor Aprea, che concorda sull’esiguità del monte ore pro capite di straordinari – “sarà compito della nuova Amministrazione dare l’indirizzo per una diversa distribuzione dello straordinario, indicando la priorità di alcuni settori rispetto ad altri”.