Dopo cinque anni di rassicurazioni e promesse, non ne può più di aspettare il suo turno. Goffredo Murani, 56 anni, ex autista degli scuolabus comunali di Oria, ha perso la pazienza e – stanco d’interfacciarsi con le Amministrazioni locali, compresa quella commissariale – ha deciso di raccontare il suo caso all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), alla Procura presso il Tribunale di Brindisi e alla Procura presso la Corte dei Conti, cui nei giorni scorsi ha inviato delle mail. La decisione è nata a seguito dell’ennesimo – a suo dire – smacco subito (stabilizzato un altro ex lavoratore socialmente utile) e della situazione di stallo, senza un’occupazione e un reddito per mantenere la famiglia, che tutt’oggi è costretto a sopportare. Gli altri Comuni hanno stabilizzato tutti gli ex LSU, mentre Oria, perlomeno nel suo caso, continua a fare orecchio da mercante.
Nella missiva elettronica, Murani ha esposto per sommi capi la sua storia lavorativa alle dipendenze dell’ente e si è poi soffermato sull’avvenuta esternalizzazione, da un lustro a questa parte, del servizio di trasporto scolastico senza che sia stata predisposta alcuna gara per l’affidamento. Secondo Murani, infatti, avere due autisti interni costerebbe molto meno (circa 52mila euro annui) rispetto alla gestione esterna da parte del privato (circa 80mila euro annui, con mezzi e spese correnti per bollo, assicurazione e manutenzione a carico del Comune).
«Se a queste somme aggiungiamo le spese derivanti dal giudizio instaurato da me contro il Comune – sostiene Murani – e mi riferisco alla parcella dell’Avvocato del Comune, alla sentenza da me rifiutata perché non congrua di 12 mensilità oltre alle spese del mio avvocato, lo spreco di denaro pubblico aumenta in maniera esponenziale in danno dell’intera comunità».
Di qui, appunto, la richiesta agli organi in indirizzo di “accertare tutte le responsabilità di questa vicenda e di adottare le dovute misure sanzionatorie nei confronti di questo danno erariale causato alla città di Oria”.