Neo avvocato di Oria premiato dopo l’esame di Stato: migliore prova in diritto amministrativo

nicolo paternoster

Sabato 16 dicembre, sono stati premiati, nell’aula magna del palazzo di giustizia di Lecce, i decani degli avvocati del Distretto di Corte d’Appello di Lecce e i giovani colleghi più promettenti.

Tra i professionisti più longevi, Antonio Del Bene, Mario Fortunato, Salvatore Martino, Giovanni Pezzuto, Luigi Retucci, Stefano San Martino e Giuseppe Villani Lubelli (per tutti ben 50 anni di attività forense). Sessant’anni, invece, per Giuseppe Magarraggia e Rodolfo Petrucci.

Riconoscimenti anche per le nuove leve dell’avvocatura particolarmente distintesi nel corso dell’esame di Stato 2015-2016. Tra i premiati anche Giuseppe Nicolò Paternoster, di Oria, che si è aggiudicato il premio “Capone Cartany” per la migliore prova in diritto amministrativo.

Conferiti premi poi ad Angelo Argese (toga d’onore e premio “Vittorio Aymone”), a Claudio Spano (premio “Antonio Nanna” per la migliore prova in diritto del lavoro), a Irene Chiffi (premio “Antonio Lisi” per la migliore prova in diritto penale), a Francesco Rainò e Paolo Ria (premio “Giuseppe De Judicibus”); a Francesco Vinci (premi “Pietro Lecciso” e “Vittorio Mormando” per la migliore prova in diritto civile.

L'avvocato Nicolò Paternoster
L’avvocato Nicolò Paternoster

Il caso di Paternoster è particolarmente significativo o, meglio, paradossale: dopo essere stato coinvolto – per un errore acclarato in sede giudiziaria – nell’inchiesta sugli aspiranti avvocati “copioni”, il suo elaborato di diritto amministrativo è stato riconosciuto e premiato come il migliore, in quella materia, durante quella stessa sessione d’esame poi finita sotto la lente d’ingrandimento della Direzione distrettuale antimafia di Lecce (con a capo, allora, Cataldo Motta).

«Ringrazio l’Ordine per il prestigioso premio conferitomi, la presidente per la splendida cerimonia, il mio professore Ernesto Sticchi Damiani, la dott.ssa Moschettini, la mia famiglia, le mie sorelle, i miei amici, tutti coloro che hanno creduto in me e anche chi non ci ha creduto», il commento di Paternoster dopo aver ritirato l’ambito riconoscimento.

 

 

 

 

 

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