I carabinieri della Stazione di Pezze di Greco, coadiuvati da personale del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Fasano, hanno avviato le indagini per identificare l’autore della truffa commessa ai danni di un 33enne di Pezze di Greco. Lo scorso 29 novembre, l’uomo è stato contattato sul telefono fisso del suo esercizio commerciale da un uomo qualificatosi quale “finanziere”, il quale gli ha proposto l’acquisto del calendario storico della Guardia di Finanza per un importo di 176 euro. Lo scorso 1 dicembre, il denunciante ha ricevuto, dietro il pagamento della somma pattuita, con contrassegno postale, un plico all’interno del quale vi era una rivista dell’Arma dei Carabinieri dell’anno 2015 e con i riferimenti dell’editore palesemente contraffatti.
Suggerimenti e consigli da parte dell’Arma:
Continuano ad essere segnalati episodi di truffe ad anziani commesse da finti appartenenti a Forze di Polizia o Enti Pubblici.
i Carabinieri invitano, pertanto, a porre la massima attenzione per non rimanere vittima di tali odiosi episodi. I modi per raggirare le vittime sono vari, ma tutti mirano ad ottenere somme di denaro in contanti o altri oggetti di valore.
Nella maggior parte dei casi le truffe sono realizzate tramite telefonate con le quali le vittime vengono raggirate da persone che si qualificano come avvocati o tutori dell’ordine, rappresentando situazioni spiacevoli (per lo più incidenti stradali), nelle quali sarebbero coinvolti i figli o altri stretti congiunti delle vittime stesse. dopo la conversazione telefonica, nel corso della quale viene comunicato alle vittime l’impellente necessità di pagare una somma di denaro (più o meno 5 mila euro) per evitare la carcerazione del proprio caro, si presenta un’altra persona a casa dell’anziano con il compito di ritirare il denaro o altri oggetti di valore.
È importante, per non cadere nella rete dei tanti truffatori che continuano a prendere di mira le fasce più deboli della popolazione, prestare sempre la massima attenzione e seguire questi semplici consigli:
– interrompere immediatamente comunicazioni telefoniche sospette del tipo di quelle sopra descritte e richiedere subito l’intervento dei Carabinieri;
– non aprire la porta a sconosciuti e, comunque, nei casi dubbi richiedere l’intervento di una pattuglia;
– non consegnare mai somme di denaro: nessun ente pubblico o privato invia proprio personale a domicilio per ritirare contanti per il pagamento di “fatture”;
– non fare mai riferimento al possesso di libretti postali, conti correnti, etc..
Oltre al 112, numero di emergenza unico, è possibile contattare la Stazione Carabinieri del posto di residenza.