Se si sia trattato di un furtarello o di altro, saranno le indagini a stabilirlo. Ciò che colpisce sono il luogo in cui è stato messo a segno il colpo e gli oggetti rubati. Il luogo è la chiesa di vecchia di San Francesco di Paola a Oria; la refurtiva è costituita da un calice pisside in argento, da una patena (piattino portaostie) in acciaio e da un messale (libro liturgico). Nella mattinata di giovedì scorso, 23 novembre, qualcuno si è introdotto nel luogo di culto, che era regolarmente aperto al pubblico, è salito fin sull’altare e, tirato a sé lo sportellino del tabernacolo (la nicchia incastonata nell’abside), si è impossessato degli oggetti sacri. Il furto è stato scoperto da don Francesco Sternativo, parroco di San Francesco di Paola, soltanto a sera, quando avrebbe dovuto celebrare messa.
Il sacerdote ha quindi contattato i carabinieri della Stazione di Oria che – coordinati dal luogotenente Roberto Borrello – hanno effettuato un sopralluogo e avviato le investigazioni per risalire all’identità del responsabile o dei responsabili. Sembra non si sia trattato di un gesto sacrilego – da escludere, quindi, sette, riti dark e cose così – ma dell’azione isolata di qualche persona (forse un ragazzino) semplicemente a caccia di spiccioli. Il valore di calice, piattino e libro, infatti, non è per nulla elevato elevato: in corso di quantificazione, non dovrebbe comunque superare il centinaio di euro. L’area circostante l’immobile religioso è munita di telecamere di sorveglianza e i militari dell’Arma hanno già acquisito i filmati che, nei prossimi giorni o addirittura nelle prossime ore, potrebbero condurli diritti al ladruncolo e ai suoi eventuali complici.
Eliseo Zanzarelli
