Giornata conclusiva, oggi, per il XIV Meeting della cittadinanza piena ed universale, promosso come sempre dalla Fondazione Opera Beato Bartolo Longo e dal Comune di Latiano. Il tema di quest’ultima giornata – in concomitanza con la 16ª Giornata ecumenica del Dialogo interreligioso – è: “Migranti e accoglienza alla luce del welfare relazionale e generativo per globalizzare la fraternità. Nella Sala Flora di Palazzo Imperiali, a Latiano, alle 9 hanno aperto i lavori don Franco Galiano (presidente della Fondazione) e il sindaco Cosimo Maiorano. Successivamente, ci sono stati i saluti del prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, e dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Latiano, Teodora Tiziana Rizzo. Gli interventi sono stati affidati a:
– professor Antonio Ciniero, sociologo e ricercatore sociale presso l’Università del Salento, postdoctoral researcher presso l’Istat, docente di sociologia dei processi migratori presso l’Università del Salento e di Sociologia generale presso “La Sapienza” di Roma, componente di staff dell’International center of interdisciplinary studies on migrations (Icismi) dell’Università del Salento;
– Saifeddine Maaroufi, imam della mosche a di Lecce, direttore del Centro islamico di Lecce – Associazione “Noi Salento” per il dialogo interreligioso;
– dottoressa Ada Manfreda, presidente e ricercatrice sociale presso Espéro Srl – spinoff e startup innovativa dell’Università del Salento, dottore di ricerca in “Scienze della mente e delle relazioni umane” presso il dipartimento di Storia, società e studi sull’uomo dell’Università del Salento;
– dottor Roberto Molentino, referente Cas Castiglione d’Otranto – Andrano (Lecce), operatore sociale Arci Lecce.
Nel pomeriggio a partire dalle 16, considerato che il Meeting serve anche a trasferire dalla teoria alla realtà i grandi temi affrontati, si terrà un torneo di calcetto della fratellanza nel campetto della parrocchia del Sacro Cuore.
Come sempre, da 14 anni a questa parte, anche in quest’occasione il Meeting della Fondazione Opera Beato Bartolo Longo – presente sul territorio da un trentennio – si è rivelato un momento per discutere di tematiche delicate, talora spinose (si pensi alla giustizia minorile, alle politiche del welfare) non soltanto da un punto di vista religioso, ma anche dall’angolo d’osservazione laico della cosiddetta società civile, presente grazie all’invito esteso ad alcuni tra i suoi più autorevoli rappresentanti.