Nella casella mail dello Strillone è giunta, tra le altre, questa interessante testimonianza su di un tema purtroppo molto, moltissimo attuale: stalking e violenza sulle donne. La mail è stata inviata da una donna francavillese che ha chiesto di rimanere nell’anonimato e, ovviamente, non si poteva non accogliere anche questa sua richiesta:
«Sono una donna di Francavilla Fontana, vorrei tramite la mia esperienza raccontare quello che una donna può vivere subendo da un uomo violenza fisica, psicologica, e psicofisica.
Avevo 15 anni quando mi sono fidanzata per la prima volta e lui 21. Sin da subito ha mostrato atteggiamenti “particolari” da lui definiti ,”amore”.
Questo amore prevedeva: controllare ossessivamente il telefono, il mio, impossessarsi delle password, le mie, uscire con le amiche solo in sua presenza, insieme a tante altre “regole”.
Questo grande “amore” prevedeva anche: finti svenimenti o mancamenti d’aria come punizioni nei miei confronti quando lui si sentiva contrariato o anche che strattonamenti che rasentavano la violenza fisica.
A tutto ciò si aggiunge infine l’immensa soddisfazione nell’essersi aggiudicato il primato nella conquista della mia verginità, una vittoria esibita come un marchio che avrebbe lasciato il segno per sempre.
Mi rivolgo a tutte le donne che vivono questo incubo, in questo modo o in uno peggiore, pregandole di parlare, di denunciare e di farsi aiutare dalle associazioni.
Questi soggetti, chiaramente con problemi psichici, si sentono minacciati alla sola idea di non poter esercitare il controllo sulla donna, espressione della loro totale insicurezza con forti tratti narcisistici e vittimistici.
Si vive con un fantasma persecutorio, perché la donna poi vive sensi di colpa per aver causato le loro reazioni, e pensa di accusarli ingiustamente, parliamo quindi di una chiara e totale manipolazione mentale che la donna subisce.
La violenza lascia dei segni se non trattata adeguatamente e questi uomini, che spesso pensiamo siano lontano da noi, spesso possono essere più vicino di quanto possiamo immaginare. Ascoltate chi, purtroppo, ci è passata: state attente e denunciate!»