Crudeltà senza confini: cane abbandonato in mare e poi salvato da coppia di pescatori

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Foto: www.lavocedimanduria.it

Le nuove frontiere della crudeltà umana non sembrano avere confini. Stamattina, una coppia di amici è uscita in mare per pescare polpi e, invece, si è imbattuta in un animale tutt’altro che acquatico: un cane da caccia che nuotava disperatamente al largo cercando di riguadagnare la riva. L’hanno tirato su e gli hanno salvato la vita, anche perché, probabilmente, da solo sulla terraferma non sarebbe mai riuscito a tornare. È successo stamattina (giovedì 12 ottobre) in località Specchiarica, marina di Manduria, a poco meno di un chilometro dalla battigia.
La bestia, impaurita, infreddolita e con la pancia gonfia – probabilmente a causa dell’acqua ingerita – si è dapprima mostrata impaurita, poi ha cominciato a nuotare intorno alla piccola imbarcazione dei due pescatori, giunti da Erchie, e alla fine si è sistemata nel vano motore.
A quel punto è stata contattata la Capitaneria di porto, dopodiché il cane – un meticcio di circa due anni – che è stato affidato al canile sanitario di Manduria, dove tuttora si trova in condizioni definite discrete. Non è chiaro, e forse non lo sarà mai, se fosse stato volontariamente abbandonato in mare o se, invece, fosse accidentalmente caduto in mare da una barca di passaggio.

 

 

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