Si riceve e pubblica:
Nel Consiglio comunale del 22 settembre scorso, Il conto economico e lo stato patrimoniale dell’anno 2016 non sono stati approvati (9 voti contrari e 8 voti favorevoli). Ciò avrebbe determinato la caduta dell’amministrazione Ferretti allo spirare del termine di diffida assegnato dal Prefetto. Quanto accaduto nel predetto Consiglio non è stata una sorpresa per il Sindaco Ferretti, il quale prima ancora della votazione, con il proprio intervento, aveva decretato la fine del mandato ben consapevole di essere stato sfiduciato da quella maggioranza che egli stesso aveva costruito.
I consiglieri della Coalizione per il cambiamento avevano già più volte rappresentato la situazione di malessere che traspariva tra le fila della maggioranza ed aveva anche espresso, se pur nei limiti di una legittima coerenza, anche pubblicamente ed in Consiglio comunale, la propria disponibilità a collaborare per il bene e nell’interesse della città.
Questa coalizione, coerentemente con la posizione assunta in occasione di approvazione di bilanci preventivi e consuntivi, ha sempre espresso il proprio voto contrario a motivo della non condivisione dei programmi proposti, peraltro non attuati.
L’ultima proposta del sindaco Ferretti, illustrata in una riunione dei capigruppo lo scorso giovedì 28 c.m., responsabilmente presa in considerazione dalla Coalizione per il Cambiamento, prevedeva di procrastinare l’attività amministrativa per due o tre mesi al fine di evitare un lungo commissariamento, con l’impegno da parte del Sindaco stesso, a fronte della approvazione dei documenti contabili già bocciati, di rassegnare allo scadere del predetto termine le proprie dimissioni. In caso di mancata ampia convergenza dei gruppi, il Presidente del Consiglio comunale avrebbe ritirato l’argomento dall’Ordine del giorno del 3 ottobre.
In realtà la proposta del Sindaco era ipocrita e di comodo in quanto si proponeva di realizzare in soli tre mesi quanto non è stato capace di realizzare in due anni e mezzo. La proposta sa di improvvisata perché senza aver fatto, neanche nel corso del Consiglio, alcun riferimento a progetti e finanziamenti in scadenza, meno di una settimana dopo il Sindaco ha usato in maniera pretestuosa tali argomenti. E tale proposta è evidentemente di comodo in quanto finalizzata a scaricare sulla minoranza responsabilità politiche proprie di una maggioranza di governo.
Oggi si nascondono dietro un presunto ricatto, di cui non hanno mai parlato prima e che anzi hanno sempre negato e che invece avrebbero fatto bene a denunciare invece che usarlo come pretesto dell’ultim’ora.
Nel Consiglio odierno (3 ottobre) si è avuta la conferma della bontà della decisione assunta dalla minoranza, considerato che gli impegni presi nella riunione dei capigruppo sono stati disattesi quando il Presidente del Consiglio, contravvenendo all’impegno assunto, ha deciso di non ritirare l’argomento posto all’ordine del giorno, consentendo al Sindaco e ad altri consiglieri della ormai ex maggioranza di aggredire verbalmente i consiglieri di minoranza che, per protesta, aveva deciso di abbandonare l’aula. Un Sindaco che non mantiene i patti a distanza di soli tre giorni, avrebbe rassegnato le proprie dimissioni allo scadere dei tre mesi?
I Movimenti della Coalizione per il Cambiamento