La maggioranza dei consiglieri hanno, di fatto, sfiduciato il sindaco Cosimo Ferretti. Nove consiglieri su 17 hanno decretato, ieri (venerdì 22 settembre), la fine anticipata dell’Amministrazione da lui guidata e il prossimo arrivo – per la terza volta in appena sette anni – del commissario prefettizio, che curerà l’ordinario fino alle elezioni delle prossima primavera. Decisivi sono stati i voti contrari all’assestamento di bilancio da parte dei “Democratici per Oria” – Antonio Fullone, Antonio Micelli, Leonzio Spina e Claudio Zanzarelli – ma anche quello dell’ex primo cittadino Cosimo Pomarico (Ncd-Ap), il cui mandato era cessato in anticipo sul finire del 2013. Con i dissidenti ha votato anche il resto della minoranza, ossia i quattro consiglieri della Coalizione per il cambiamento (Maria Lucia Carone, Tommaso Carone, Angelo Mazza, Antonio Proto). Dopo soli due anni, tre mesi e quattro giorni, oltre al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale decadranno anche i titolari degli incarichi fiduciari conferiti nel frattempo da Ferretti, come per esempio il comandante della polizia locale e i responsabili dell’Ufficio tecnico. I voti favorevoli del presidente del Consiglio, Glauco Caniglia, e dei consiglieri Francesco Biasi, Mimmo Conte, Cosimo Patisso, Gianfranco Sorrento, Giovanni Trentino ed Ermanno Vitto – rimasti fedeli fino alla fine – non sono stati sufficienti a salvare Ferretti, il quale ora dovrà valutare se ripresentarsi o meno gli elettori con un’altra coalizione rispetto a quella che, tra fine maggio e inizio giugno 2015, gli aveva consentito di trionfare al primo turno e di aggiudicarsi poi, anche se per una manciata di preferenze, il ballottaggio. Ha trionfato ancora una volta l’instabilità, dunque, a causa di dissidi interni alla stessa coalizione di governo, sfociati nel muro contro muro e nella resa dei conti finali. Da tempo, infatti, il gruppo dei “Democratici per Oria” pretendeva un rimpasto nell’esecutivo e una maggiore visibilità (tre o almeno due assessori di riferimento). Ferretti e gli altri non hanno voluto saperne di stravolgere gli equilibri e, dunque, ecco che ieri sera – in meno di due ore – Oria è rimasta, per l’ennesima volta, senza una guida politico-amministrativa.
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