Una mostra ad Anagni dedicata ai suoi tesori di cartapesta, poi la musica di Jazzabanna e per finire il classico concerto con l’orchestra della Notte della Taranta: un’altra estate di fuoco per il poliedrico artista di Francavilla Fontana
Un’altra estate intensa e ricca di soddisfazioni per Pietro Balsamo, poliedrico artista francavillese, di base nella Città degli Imperiali ma sempre più impegnato col suo lavoro di valorizzazione delle tradizioni popolari.
Tutto è iniziato il 4 agosto con l’inaugurazione di Arte e fede, mostra dedicata alle opere di cartapesta del maestro Balsamo nel bellissimo Palazzo Bonifacio VIII di Anagni, Roma, per poi proseguire con la musica di Jazzabanna e con la danza della Notte della Taranta, andata in scena a Melpignano lo scorso 26 agosto.
“Arte e fede” era inserita nel ricco cartellone del festival Terre in azione, con cui l’associazione Cotula da qualche anno si pone l’obiettivo di raccontare le tradizioni popolari del Mediterraneo attraverso musica, cucina, danza e arti visive. Insomma, il maestro Balsamo giocava comunque “in casa”, in un certo senso, tanto che proprio nel corso dell’inaugurazione aveva dato prova della sua sensibilità al concept del festival intonando un canto dedicato ai Santi Medici (da lui riscoperto qualche mese addietro) con l’accompagnamento di Luca Attura alla chitarra.
“Arte e fede”, proseguita fino al 31 agosto, ha attirato molti curiosi, i quali hanno potuto cogliere alcuni tratti distintivi dell’opera del maestro Balsamo, da sempre alla ricerca di una formula artistica in grado di restituire la modernità della cartapesta, arte forse “povera” nei mezzi ma assolutamente ricca di storie e di senso di comunità.
E siamo a Jazzabanna, associazione culturale e gruppo di musica popolare che il maestro Balsamo ha fondato nel 2006 con sua sorella Giusy e che da allora batte le piazze di tutto il sud Italia catalizzando l’affetto di centinaia di fan. Insieme ai nuovi innesti del gruppo (Rocco Solito, Alberto Piccirilli e Angelo Ignazio), Jazzabanna ha fatto tappa a Carovigno (Brindisi), Grottole (Matera) e Scorrano (Lecce) per tre date infuocate con un reperto di pizziche, tarante e quadriglie dall’alto Salento e dalla bassa Murgia.
Giusto il tempo di rifiatare a Ferragosto, ed ecco il maestro Balsamo installarsi per dieci giorni in Salento per le prove col corpo di ballo dell’orchestra della Notte della Taranta (di cui fa parte dal 2013).
Un’edizione importante, questa, e non solo per il ricorrere del ventesimo anniversario della Notte: c’era da testimoniare anche un forte messaggio di pace e fratellanza proprio nei giorni successivi agli attentati terroristici di Barcellona e Cambrils, eventi che avevano determinato misure di sicurezza molto stringenti anche per il Concertone nostrano. Messaggio di cui si è fatta carico soprattutto Yeal Deckembaum, attivista e cantante di origine israeliana che sul palco ha portato Prayer of the mothers, brano che unisce idealmente madri da tutto il mondo e di ogni confessione.
Il Concertone, quest’anno a guida Raphael Gualazzi coadiuvato da Luciano Cannito alla regia e alle coreografie, si è poi rivelato una festa bellissima come per ogni edizione, facendo registrare oltre duecentomila presenze. Sul palco, il maestro Balsamo e i compagni del corpo di ballo hanno accompagnato le esibizioni di Nicoletta Manni (stella della Scala di Milano di origini salentine), Suzanne Vega, Gregory Porter, Pedrito Martinez, Tim Ries e Gerry Leonard tra gli altri.
“La Notte della Taranta è sempre un’emozione immensa”, commenta Pietro Balsamo qualche giorno dopo il Concertone. “Ti confronti con artisti di grandissima esperienza e carisma con cui hai uno scambio di energie, oltre che professionale, assolutamente incredibile. Raphael Gualazzi è riuscito a tenere insieme musiche e tradizioni apparentemente lontane tra loro puntando tutto sul ritmo, e questa cosa il pubblico l’ha recepita benissimo. Lavorare col maestro Cannito, poi, con cui ho avuto da subito un’ottima intesa, è stato davvero un grande privilegio. Il tutto a conclusione di un’estate che sì, è stata molto intensa, ma anche ricca di soddisfazioni. La mostra di Anagni mi ha reso felice sia per l’affetto che mi è stato dimostrato sia per la sintonia col festival Terre in Azione. In fondo il mio impegno, che si tratti di musica o di cartapesta, è sempre lo stesso: valorizzare e far conoscere le tradizioni popolari, far capire quanto non siano una costruzione fissa e immutabile nel corso del tempo ma una materia viva, indispensabile per interpretare anche la vita di tutti i giorni. E ovviamente sono orgoglioso quando posso portare soprattutto la testimonianza della tradizione di Francavilla e dintorni, come succede con la cartapesta, la cui storia di grande rilevanza ignoriamo forse anche in città”.
Foto in allegato: Fondazione Notte della Taranta, 2017