E tra mille polemiche Clementino “spacca le vetrine” di Francavilla

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Grandi attese, cambi di location, polemiche (soprattutto su Facebook): alla fine si va in scena e Clementino dà ragione all’assessore Cavallo*

È durata un mese l’attesa per il grande evento dell’estate francavillese. L’annuncio da parte della giunta Bruno e dell’assessore Nicola Cavallo era arrivato a fine luglio, insieme alla presentazione del cartellone di Francavilla Estate: sarebbe stato Clementino a rappresentare la Città degli Imperiali nella competizione (sempre più dura, di anno in anno) tra eventi estivi pugliesi.

clementino concerto francavilla 2Il rapper campano, poeta della strada amato dai giovani e stimato dagli addetti ai lavori della scena rap italiana, si sarebbe dovuto esibire in piazza Giovanni XXIII, location che avrebbe sicuramente attirato visitatori dai paesi limitrofi (per la gioia, del tutto comprensibile, degli esercenti della vicina piazza Umberto I). Poi, un po’ a sorpresa, lo spostamento: la circolare Gabrielli, che regolamenta l’accesso ai grandi eventi dopo i disordini di Torino nel corso della diretta dell’ultima finale di Champions, imponeva misure di sicurezza che la cosiddetta piazza Chiesa Madre non avrebbe potuto garantire. A dirla tutta, la circolare Gabrielli era nota da tempo, ma tant’è: il concerto di Clementino viene dirottato così al campo Giovanni Paolo II, casa – per il momento in sospeso – della Virtus. Ed ecco le prime polemiche.

Da un lato, faceva notare più di qualche scontento, lo spostamento del live avrebbe confermato l’incapacità cronica di valorizzare il centro storico, al contrario di quanto accade da anni nelle vicine Ceglie e Ostuni, cittadine che da anni legano insieme grandi eventi e turismo; da un altro, poi, la parola “stadio” che oramai come un riflesso automatico riporta in campo le polemiche sui lavori per l’adeguamento dello stesso. E ancora: chi è questo Clementino? Perché non chiamare nomi più blasonati come si è fatto a Ceglie con Max Gazzè? Insomma, soliti botta e risposta su Facebook per un mese tra amministratori e detrattori di Bruno e soci. Finché Clementino non è arrivato a Francavilla col suo show.

Sin dal pomeriggio il Giovanni Paolo II ha registrato un discreto afflusso di ragazzini che volevano prendere posto per primi sull’erbetta sintetica del campo, di fronte a un palco piuttosto imponente. In serata poi l’arrivo di famiglie e curiosi. Dopo un lungo dj set di riscaldamento, attorno alle 22.30 Clementino è salito finalmente sul palco, anticipato dal fedele dj TY1 e dall’accendersi di uno scenografia di tutto rispetto. Lì ha avuto inizio lo spettacolo, certo indimenticabile per chi è a digiuno di eventi simili, che alla fine ha coinvolto circa duemila persone.

Clementino non si è risparmiato, dando fondo a tutto il suo repertorio e alla sua lunga esperienza: il rapper è infatti in giro dal 2004 e, oltre a un’apparizione sanremese, vanta collaborazioni di tutto rispetto (99 posse, Roy Paci, Moreno, Enzo Dong, ma sono solo alcuni nomi tra i tanti). E così ecco tutti i pezzi più attesi, da “O vient”, “Cos cos cos”, “Joint” fino a “Ragazzi fuori”, “Luna” e “Quando sono con te”, senza dimenticare la bellissima cover di “Don Raffaè” di Fabrizio De André e soprattutto “Tutti scienziati”, che davvero sembrava dedicata alle polemiche virtuali sul concerto.

Clementino è un grande intrattenitore e animale da palco, tanto che in più occasioni ha flirtato coi suoi fan mettendo in campo diversi temi: dall’emigrazione dal sud fino allo sfruttamento delle nostre terre (senza dimenticare, dato che il tour si chiama “Vulcano”, i roghi sul Vesuvio di quest’estate). Sullo sfondo, poi, questioni più “di strada”, inclusa una spiccata sensibilità, evidentemente condivisa dal pubblico, circa la legalizzazione delle droghe leggere.

Uno spettacolo potente, diviso in tre parti, che ha fatto scatenare le primissime file e un pubblico, come detto, eterogeneo. C’era la movida della piazza, c’erano i più giovani e c’erano le famiglie – assente, a parte i fedelissimi di Clementino, quella fetta di pubblico “di fuori paese” che un po’ ci si aspetta in città. Assenza dovuta, forse, proprio a quella competizione durissima tra eventi nell’estate pugliese, in cui Francavilla oggettivamente fa ancora fatica a spiccare.

Il tutto, comunque, si è svolto in una cornice tranquilla, in cui ogni cosa, a livello d’organizzazione, è andata a buon fine: sia l’ingresso che l’uscita dal campo sono stati piuttosto agevoli, senza il minimo trauma per il traffico. Solo due nei, da questo punto di vista: il costo eccessivo delle bottiglie d’acqua – 2 euro – e poi l’assoluta mancanza di controlli all’ingresso, che, al di là di ogni paranoia terroristica, rappresenta uno standard ormai diffuso per ogni concerto sulla faccia della terra.

Se, insomma, l’intento dell’amministrazione Bruno – e in particolare dell’assessore Cavallo – era quello di richiamare un pubblico giovane (soprattutto cittadino), per cui spesso la politica fa poco, e di farlo attraverso un artista in grado di parlare la stessa lingua di questo tipo di pubblico, allora l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto. E certamente il concerto di Clementino è un buon punto di partenza per fare di Francavilla un importante riferimento quanto a eventi estivi, quantomeno nel circondario. Il resto sono polemiche inutili, da scienziati da “dieci like e tre commenti”, per dirla ancora con Clementino.

Amedeo Menga

*Il titolo “Clementino spacca le vetrine di Francavilla” è stato suggerito ieri dallo stesso artista dopo che aveva chiesto al pubblico quale fosse il giornale più letto nella zona; così, Clementino si è rivolto allo Strillone e ha dato questo suggerimento, colto da Amedeo Menga (pseudonimo) 

 

 

 

 

 

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