Asilo nido comunale, la Cgil chiede lumi: «L’esternalizzazione nuoce ai lavoratori e costa alle famiglie»

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Il segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, ha nuovamente scritto al sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, e al dirigente del settore Servizi sociali, Gianluca Budano, a proposito dell’esternalizzazione dell’asilo nido pubblico “Le Coccinelle”. Di seguito il contenuto della missiva:

La FP CGIL Territoriale di Brindisi ancora una volta sente il dovere di contrastare la scelta operata dal Comune di Francavilla Fontana in merito all’affidamento dell’asilo nido comunale.

È una decisione antidemocratica che viola sia il diritto ad una pubblica istruzione che quello dell’uguaglianza dei cittadini, soprattutto se si considera che un provvedimento del genere si pone in controtendenza rispetto alle recenti novità legislative.
Infatti, già dal 2016, è possibile assumere nuovo personale educativo, in deroga al vigente blocco assunzionale, svincolando le spese di detto personale dall’impegno di spesa corrente. È questo un provvedimento che tende ad incentivare il servizio educativo negli Enti Locali territoriali proprio per rispondere a specifiche esigenze sociali e familiari.
Pertanto, sarebbe bastato utilizzare gli incentivi previsti dal decreto attuativo n. 380 del 14 gennaio 2017 ed invece la scelta è stata di tutt’altro tipo: depubblicizzare la struttura pubblica affidandola ad una gestione privata con lavoro in appalto, un salario inferiore ai dipendenti e minori tutele per gli stessi.
A questo si aggiunge che gli utenti, in base a tale decisione amministrativa, subiranno un ingente danno economico e non potranno beneficiare della professionalità trentennale delle educatrici comunali. Queste, per di più, rischiano di essere demansionate nel caso di trasferimento presso altri servizi comunali.
I costi di gestione del personale, oltretutto, sono più alti della gestione comunale di circa 73 mila euro!
I rapporti di lavoro offerti con la nuova gestione sono tutt’altro che stabili: rapporti di lavoro part time e a tempo determinato (bassi salari e senza tutele). È evidente che la scelta sia finalizzata alla distruzione del welfare, offrendo, invece, ai privati gare d’appalto con il massimo ribasso.
Nel corso dell’opera di smantellamento del servizio le lavoratrici dell’asilo nido comunale sono state considerate unicamente dei numeri da abbattere al fine di ridurre i costi del servizio, tant’è che secondo l’ufficio ragioneria il loro costo era pari ad €. 300 mila e quindi si è disposta la progressiva soppressione di n 4 posti di educatrici, n 1 posto di cuoca e n 1 di ausiliaria, attraverso l’estensione del servizio di refezione scolastica e dei servizi ausiliari tramite appalto esterno
La assoluta mancanza di trasparenza emerge, altresì, laddove si rinvenga un avviso – comparso sul sito istituzionale dell’Ente – ove non vengono indicate le rette a corrispondersi da parte delle famiglie, la possibilità che tutti i bambini già precedentemente iscritti abbiano la precedenza nella frequenza, la richiesta di una anomala contribuzione di € 200,00 per l’iscrizione! A che titolo, ci si chiede?
Operazioni queste di cui la gestione comunale renderà conto all’ANAC.
Ciò posto, la scrivente chiede una convocazione urgente per tutte le OO.SS affinchè si possano approfondire una serie di tematiche attinenti il rapporto di lavoro del personale comunale, l’informativa relativa al calendario scolastico, il rapporto operatore-bambini, i momenti formativi, le attività integrative, l’eventuale prolungamento dell’orario, nonché le credenziali del neo assunto personale.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

Il Segretario Generale (Antonio Macchia)

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