«Quando, a fine giugno, chiedevamo un’accelerata e un cambio del modus operandi, ci riferivamo anche alla questione stadio e gli ultimi fatti ci danno, purtroppo, ragione». Lo sostiene il capogruppo di Alternativa popolare nel Consiglio comunale di Francavilla Fontana Giuseppe Cavallo anche a nome della sua collega Carmela Lopalco. I due sono ormai fuori dalla maggioranza che sostiene il sindaco Maurizio Bruno, e ora rivendicano il loro buon intuito anche alla luce delle novità negative – bocciatura parziale del progetto da parte di Lega Pro e vigili del fuoco, confermata dal patron della Virtus Francavilla Calcio Antonio Magrì – che interessano il “Giovanni Paolo II” e che comporteranno, inevitabilmente, un ulteriore dilatamento dei tempi di consegna. «Credo che non sia possibile commettere certi errori – dichiara Cavallo – specie quando per un elaborato ci si rivolge a professionisti esterni scelti, si diceva, con cura e in base alla competenza».
«Non so ancora quanto sia costato il professionista scelto dall’ingegner Sergio Rini, dal sindaco e da parte del Pd – prosegue – ma mi auguro meno di 40mila euro, altrimenti sarebbe stata necessaria una selezione pubblica».
«Al di là di questo aspetto – continua Cavallo – siamo proprio di fronte a quel modo di prendere decisioni che mi ha portato pian piano a non condividere più le scelte di quest’Amministrazione: per me le decisioni importanti come questa dovrebbero essere condivise con i partiti, non prese in autonomia sulla base di non so quali criteri. Il Comune non è casa propria».
«Le conseguenze poi sono sotto gli occhi di tutti – conclude – con i danni che si ripercuotono sull’intera collettività che già ha atteso tanto questo necessario intervento: al giorno d’oggi non si può e non si deve commettere l’errore di sbagliare le misure o le uscite di sicurezza, altro che cose fisiologiche che rientrano nel dialogo tra le istituzioni. Sono stati commessi degli sbagli e ogni tanto bisognerebbe ammetterlo, chiedendo scusa senza troppi giri di parole e senza cercare sempre giustificazioni o scaricare sugli altri ogni responsabilità».