C’è del genio in ciò che è riuscito a fare il 27enne francavillese Mattia Verde: ha svestito per un giorno i panni di ragioniere e, indossati quelli di dirigente sportivo, ha trascorso una giornata fianco a fianco con mister Spalletti, capitan Icardi e gli altri beniamini della sua Inter. Un blitz in stile Iene, ma sospinto unicamente da tanta passione e da un intuito non comune, comunque accompagnato da una buona dose di fortuna.
L’incredibile storia ha inizio intorno alle 18 di venerdì scorso (11 agosto) quando la società milanese atterra a Brindisi per poi dirigersi a Lecce, dove sabato avrebbe disputato un’amichevole di precampionato contro gli spagnoli del Betis Siviglia (gara terminata 1-0 per gli italiani). Il settore “arrivi” dell’Aeroporto del Salento si riempie ben presto di tifosi a caccia di foto ricordo, gadget e autografi, ma giocatori e staff nerazzurri vengono dirottati, per ragioni di sicurezza, verso un’uscita secondaria. Il bus ufficiale con a bordo l’intera squadra e due pulmini carichi di dirigenti, scortati dalla polizia, partono alla volta dell’Hotel Hilton Garden di Lecce.
Mattia, che è un interista sfegatato, si sfila dalla folla degli altri supporter e – con indosso il completo ufficiale della dirigenza – si lancia all’inseguimento della piccola carovana formata dal bus e dai pulmini. Il suo sogno? Conoscere Mauro Icardi, il bomber della formazione meneghina, e strappargli un selfie, una dedica. In prossimità dell’Hilton, il bus entra nel parcheggio da un ingresso sul retro, mentre i pulmini dei dirigenti da quello principale. La stessa cosa fa Mattia, senza pensarci su più di tanto: posteggia la sua auto accanto ai pulmini, scende contemporaneamente ai dirigenti veri e si confonde tra loro. Ci scambia anche due chiacchiere sul caldo eccessivo di questi giorni, sulla bellezza del Salento e cose così. Dopo un po’, gli uomini del servizio d’ordine chiamano la dirigenza interista e fanno cenno di entrare in albergo e Mattia fa altrettanto, ritrovandosi ben presto nella blindatissima hall dell’Hilton circondato dai suoi eroi.
Le hostess gli mostrano le sale e il direttore della struttura gli chiede informazioni sui programmi della giornata. Mattia ovviamente improvvisa, ma risponde colpo su colpo. Le gambe gli tremano per l’emozione, però mantiene calma e sangue freddo godendosi appieno il suo momento. Questione di minuti e, mentre si aspetta un Nagatomo qualsiasi, dall’ascensore compare proprio il suo idolo: Icardi. Mattia gli si avvicina, lo saluta e gli chiede di poter fare qualche foto. Icardi lo scambia per un dirigente e non si sottrae. Successivamente, ecco arrivare alla spicciolata mister Luciano Spalletti, il difensore Milan Skriniar, l’attaccante Eder e i terzini Christian Ansaldi e Danilo D’Ambrosio. Autoscatti con tutti e persino qualche video (vedi sotto).
La notizia che l’Inter era giunta all’Hilton, intanto, fa il giro del capoluogo salentino e anche il piazzale dell’hotel pullula di fan in visibilio. Una dipendente dell’Hilton, nella sua elegante livrea delle occasioni che contano, va incontro a Mattia e lo prega di affacciarsi sul piazzale per tranquillizzarli. E Mattia, ovviamente, non si scompone: esce e dice di stare tranquilli, ché tra poco si sarebbe affacciato qualche campione – chiamato da lui – per concedersi a fotocamere e taccuini. E così, effettivamente, avviene. I giocatori possono forse dire di no o disobbedire a un dirigente?
Raggiunto lo scopo, anche oltre ogni più rosea aspettativa, quando ormai fuori è buio, Mattia capisce che forse può bastare e, anziché salire nelle camere – quatto quatto e soddisfatto – si dirige alla sua macchina, mette in moto e, un po’ a malincuore, se ne va. Si guarda nello specchietto retrovisore e si compiace: senz’alcun aiuto, ha coronato per qualche ora il suo sogno sin da ragazzo. Far parte della grande e prestigiosa famiglia nerazzurra. Un domani potrà raccontarlo ai nipotini, magari davanti alla tivù mentre gioca la sua squadra del cuore.
Eliseo Zanzarelli